
Il mercato americano è chiuso per il Labour Day. Parte forte Piazza Affari. Ci sono nuove tensioni commerciali Usa-Cina mentre riprendono i colloqui su Brexit
In una giornata senza il faro di Wall Street, chiusa per la festività del Labor day, gli indici europei aprono in rialzo ma sono comunque deboli sulla scia delle nuove tensioni sul commercio tra Usa e Cina che hanno frenato i listini asiatici stamattina (Tokyo -0,44%, Shanghai -0,60% e Hong Kong in recupero sul finale a +0,06%), dopo la tregua di fine agosto che aveva visto riprendere i colloqui sulla fase 1 dell’accordo sui dazi tra i due Paesi siglato a inizio anno. Questa volta la materia del contendere è il gruppo Semiconductor Manufacturing International Corporation (Smic), il maggior produttore cinese di semiconduttori, le cui azioni sono crollate del 20% nel listino di Hong Kong dopo che si è diffusa la notizia secondo cui l’amministrazione Trump intende imporre restrizioni alle sue esportazioni.
E così nei primi minuti di contrattazioni gli indici del Vecchio continente cercano di scacciare i cali della scorsa ottava e aprono con il Dax di Francoforte che sale dello 0,7%, mentre il Ftse 100 e il Cac40 avanzano rispettivamente dello 0,85% e dello 0,64%.
Partenza lanciata oggi per Piazza Affari: Il Ftse Mib segna dopo i primi scambi +0,9% a 19.566 punti. Tra i singoli titoli si mettono in evidenza le banche: +1,18% Unicredit, seguita da Banco BPM con +0,91%. Continua il momento positivo di FCA che segna +1,81% in area 9,60 euro.
Nel frattempo stamattina sono finiti sotto la lente i dati arrivati dalla Cina, con la bilancia commerciale relativa al mese di agosto che ha mostrato un miglioramento delle esportazioni con una crescita dell’11,6% su base annua rispetto al +10,4% della passata rilevazione, importazioni in ribasso dello 0,5% su base annua dal precedente +1,6%. Nel mese di agosto, la Cina ha riportato un surplus di quasi 416,6 miliardi di yuan rispetto ai 386 miliardi stimati.
Nel valutario il dollaro è in leggero rafforzamento sui mercati asiatici: stamattina il cambio euro/dollaro scambia a 1,184, -0,017%, il dollaro/yen è a 106,16, +0,03% e il cross sterlina/dollaro a 1,323, -0,422%. Tra le commodities ritracciano i prezzi del petrolio: il Wti segna un ribasso dell’1,43% a 39,2 dollari al barile e il Brent fa -1,15% a 42,17 dollari. L’oro risale e quota 1.941 dollari, +0,346%.
Sul fronte degli altri dati macro le seduta si profila scarna vista anche la chiusura del mercato americano. L’unico indicatore di rilievo è arrivato prima dell’avvio di seduta dalla Germania la cui produzione industriale di luglio è salita del +1,2% su base mensile (-10% annuo), in forte frenata dal precedente +8,9% e sotto il consenso del +4,7%. Ma il dato comunque conferma la tendenza al recupero degli ordini del settore manifatturiero di luglio tedeschi diffusi venerdì scorso che hanno segnato un incremento del 2,8%. Intanto un sondaggio dell’Ifo afferma che le imprese in Germania si aspettano che la produzione continui ad aumentare moderatamente dopo la frenata provocata dalla pandemia nei mesi scorsi.
di: Maria Lucia PANUCCI
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