
In Italia intanto la Sanofi avvierà la produzione dopo la sperimentazione. La distribuzione potrebbe avvenire a metà 2021
Donald Trump è sempre più in difficoltà. Dopo lo scandalo fiscale (guarda qui) e gli insulti che si è scambiato con il suo rivale Joe Biden, da cui entrambi non ne sono usciti proprio benissimo (leggi qui), ora una nuova tegola piuttosto pesante si abbatte sul tycoon. Una tegola che potrebbe compromettere del tutto la sua poltrona. Il vaccino anti covid sviluppato da Moderna, del quale il governo Usa ha commissionato 100 milioni di dosi, non sarà pronto prima delle elezioni presidenziali. Lo ha detto l’ad della compagnia farmaceutica, Stephane Bancel, al Financial Times. Quindi non ci sono dubbi. Così come non ci sono dubbi sul fatto che con queste dichiarazioni si smonta buona parte della campagna elettorale del presidente che aveva puntato molto sul discorso vaccino con la possibilità concreta di averlo entro ottobre (approfondisci qui).
Il vaccino sperimentale di Moderna, al momento oggetto di un test su larga scala, potrebbe essere tra i primi a venire distribuiti ma l’azienda non sarà pronta a chiedere l’autorizzazione di emergenza alla Food and Drug Administration prima del 25 novembre, ovvero tre settimane dopo la data delle presidenziali.
Intanto un’altra multinazionale, la Sanofi, ha fatto sapere che avvierà la produzione del vaccino, che sta sviluppando insieme al colosso farmaceutico Gsk, nel suo stabilimento italiano, ad Anagni, a 70 chilometri da Roma, subito dopo la fine della sperimentazione. Il vaccino Sanofi attualmente è alla fase 1 e 2 di sperimentazione:?quella che prevede, oltre alle prove di sicurezza, anche i primi test di efficacia su ampi gruppi di volontari. Ma si appresta a entrare nel vivo della sperimentazione più ampia, quella finale prima dell’ok definitivo da parte dell’Agenzia Ue del farmaco. L’indicazione arriva direttamente dai vertici: «Qui ad Anagni c’è un centro di eccellenza di grande esperienza – avverte l’ad e presidente Sanofi Italia Marcello Cattani. – Prevediamo di entrare in Fase tre a dicembre. E se tutto filerà liscio nei test sull’uomo produrremo un miliardo di dosi entro il 2021. Di queste, 300 milioni sono destinate all’Europa».
La distribuzione potrebbe partire a metà 2021.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
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