
L’Ordine dei commercialisti ha chiesto una proroga fino al 31 dicembre 2024
«Abbiamo di fronte poco più di un anno e con le limitazioni riteniamo che questo tempo sia ancora più ristretto – ha spiegato il consigliere dell’Ordine dei commercialisti Maurizio Postal – quindi certi interventi di grande complessità in certi casi sono impossibili da completarsi entro il dicembre 2021» (guarda qui).
Con questa motivazione l’Ordine dei commercialisti ha presentato un’audizione parlamentare al Governo per chiedere una sistematizzazione della disciplina delle detrazioni edilizie, con un testo unico delle interpretazioni e una proroga del superbonus 110% almeno fino al 31 dicembre 2024.
Tra gli addetti ai lavori, infatti, è necessario non perdere tempo per sfruttare il sistema di detrazioni edilizie dedicato alla riqualificazione energetica. Ma nei tempi prestabiliti, potrebbe essere molto difficile farlo e si rischia di perdere un’occasione d’oro (leggi qui).
«È essenziale che il superbonus venga prorogato di almeno due anni – ha rimarcato il presidente dell’Ance Gabriele Buia – solo così potremo garantire la reale efficacia di un incentivo che può finalmente consentire l’avvio di una grande azione di riqualificazione e messa in sicurezza del nostro patrimonio immobiliare».
Il settore dell’edilizia contribuisce attualmente al Pil nazionale per una quota che va dal 13% al 15%. Nel momento particolare dovuto alla pandemia, con la crisi sanitaria che esaspera la situazione economica in tutto il Paese, il comparto ha bisogno di certezze per poter pianificare lavori ed interventi. Ai problemi interpretativi vanno ad aggiungersi gli ostacoli oggettivi: lo smart working che rallenta l’iter burocratico e il nuovo lockdown che minaccia di espandersi sia a livello temporale sia a livello geografico.
«Il livello di attenzione da parte delle famiglie e delle imprese agli incentivi del 110% – conclude Martina Nardi, presidente della commissione Attività produttive della Camera – è un segnale importantissimo, perché consente da una parte di migliorare le condizioni delle abitazioni con criteri di sostenibilità ecologica e di maggiore sicurezza, pensiamo agli interventi antisismici, e dall’altra perché rappresenta un oggettivo aiuto a sostenere i livelli occupazionali di un settore come quello dell’edilizia che più di altri ha pagato e sta pagando la crisi economica iniziata nel 2007/2008 e da cui ancora non si è ripreso, una crisi aggravata dalla pandemia».
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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