
Speranza cauto: “sfida ancora dura, intensificare la campagna vaccinale”. Locatelli: “atteso via libera Ema per AstraZeneca il 29 gennaio”
Dopo cinque settimane in cui si registrava una crescita ininterrotta dell’indice di trasmissibilità Rt, adesso sembra essere avvenuta un’inversione di tendenza e la media cala a 0,97. Un dato incoraggiante, secondo il ministro della Salute Roberto Speranza, che si prepara a firmare due nuove ordinanze in vigore da domani, domenica 24 gennaio (lo abbiamo anticipato qui). «La sfida contro il virus è ancora dura – ha scritto Speranza su Facebook – ma questa settimana, in Italia, abbiamo nuovamente Rt sotto uno. È un risultato incoraggiante che ci dice che le misure prese durante le vacanze di Natale hanno funzionato. Dobbiamo continuare sulla strada della prudenza per resistere nelle prossime settimane e intensificare ancora la campagna di vaccinazione».
Grazie all’Rt in discesa, la Lombardia torna in zona arancione e il presidente Attilio Fontana ha annunciato che da lunedì le scuole medie riprenderanno la propria attività in presenza. Mentre le superiori «potranno riprendere le lezioni in presenza secondo l’organizzazione stabilita nei piani operativi delle Prefetture».
Il direttore della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza, tuttavia, durante la conferenza stampa sui dati del monitoraggio ha spiegato che ci sono ancora Regioni a rischio elevato e che questo rende impossibile la ripresa del tracciamento dei casi: «quindi l’epidemia è fuori controllo perché non si riesce appunto ancora a fare il tracciamento». Rezza ha poi sottolineato che il Paese è ancora in una fase delicata e che non si devono allentare le misure. «Dobbiamo essere molto lesti nell’identificare varianti e prendere misure di restrizione mobilità – ha concluso – bisogna tenere la guardia molto alta».
Dello stesso parere anche Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore della sanità, che ha aggiunto che è atteso per il 29 gennaio il parere di Ema sul vaccino AstraZeneca (leggi qui): «a fine gennaio l’Italia dovrebbe avere a disposizione 2,5 milioni di dosi circa che servono sia per prime immunizzazioni sia per i richiami». Poi, Locatelli conferma che ad oggi è stato somministrato il 70% delle dosi dei vaccini consegnate: «rimaniamo in testa al gruppo che in Europa ha somministrato più vaccini, siamo secondi dopo la Germania».
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA
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