
“Gli sforzi dovrebbero essere diretti a favorire adattamenti ai cambiamenti strutturali, in modo che posti di lavoro e capitali vengano allocati nei settori più innovativi e sostenibili”
L’Europa rischia una ondata di fallimenti di società con il venir meno di alcune misure restrittive messe in atto dai vari Paesi per arginare la diffusione del virus. A lanciare l’allarme è uno studio dello European Systemic Risk Board, intitolato Prevenzione e gestione di un ampio numero di insolvenze societarie, secondo cui è cruciale assicurare una “transizione morbida” dalla fase di aiuti a pioggia, decisi in risposta alla crisi pandemica, a misure più mirate e limitate. «Le imprese sono sotto enormi pressioni a causa della crisi Covid. Finora una riposta rapida ed energica delle autorità ha prevenuto ampie ondate di fallimenti – rileva lo Esrb. – Tuttavia, più a lungo le imprese dipenderanno da misure come le moratorie sui pagamenti e i sostegni alle liquidità, maggiori rischiano di risultare i loro problemi di solvibilità mentre accumulano debiti. E questa possibile ondata di fallimenti si accompagnerebbe con una protratta ripresa a rilento».
Secondo lo studio serve un mix di misure per passare dal fornire liquidità di emergenza a sostegni indirizzati a imprese sostenibili. E dato che anche questo tipo di misure avrà un costo e peserà sui bilanci pubblici, “dovranno essere più mirate di quelle sulle liquidità, nello specifico focalizzandole sui settori più duramente colpiti e utilizzando criteri di ammissibilità rigorosi, soggetti a controlli statali”.
Secondo questo ente la priorità numero uno deve essere creare le giuste condizioni per il perfezionamento di ristrutturazioni dei debiti tenendo presente che, proprio tramite i meccanismi di prestiti anticrisi e con le garanzie sui prestiti bancari, gli Stati hanno aumentato la loro partecipazione nel settore privato non bancario.
Infine più che ripristinare semplicemente l’economia a quello che era prima del Covid, secondo lo Esrb gli sforzi dovrebbero essere diretti a favorire adattamenti ai cambiamenti strutturali, in modo che posti di lavoro e capitali vengano allocati nei settori più innovativi e sostenibili.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA
Ti potrebbe interessare anche: