
Dalle classifiche stilate dalla società di consulenza Great Place to Work emerge l’immagine di un’Italia impeccabile sul profilo della qualità del lavoro
Meglio di noi, solo il Regno Unito, e per il rotto della cuffia: fra le 150 imprese selezionate per la 19esima edizione di Europe’s Best Workplaces la rappresentanza italiana la fa da padrona occupando ben 20 slot, equamente rintracciabili fra le quattro ripartizioni del ranking, corrispondenti a multinazionali, grandi compagnie da oltre 500 dipendenti, aziende medie con un organico non inferiore a 50 unità e piccole società con non meno di 10 impiegati.
È un considerevole miglioramento rispetto allo scorso anno (in cui, come potete leggere qui, ci eravamo fermati a 16), che ci porta a distanza di un solo punto dai campioni britannici in carica e davanti agli altri 19 Paesi europei considerati.
Si tratta principalmente di compartecipazioni a colossi consolidati che coinvolgono più di un singolo Paese, come ad esempio DHL Express, Hilton e SC Johnson, ma si registra per la prima volta il successo in tutte e tre le restanti tipologie di organizzazioni interamente nostrane: il nuovissimo gruppo bancario Illimity e la ben più vintage Elettronica, specializzata in sistemi di difesa, ci permettono di approdare per la prima volta alla fascia delle Large Companies, rispettivamente in 14esima e in 29esima posizione; ancora migliore il risultato ottenuto nella media categoria, dove si piazzano al 17esimo, al 34esimo e al 47esimo posto Biogen Italia, Zeta Service e Insight Technology Solutions; un unico italiano, infine, fra le comunque solo 25 Small Companies, la compagnia di consulenza finanziaria Camasia.
di: Andrea BOSCO
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