
“I portuali di Trieste: “sciopereremo nonostante il divieto ma siamo pronti a discutere con rinvio al 30/10”
E’ Green pass day: scatta l’obbligo per tutti i lavoratori ed è allerta. Nelle prossime ore potrebbero verificarsi iniziative contro il suo utilizzo davanti a ingressi aziendali e “presso aeroporti, porti, punti di snodo stradale, autostradale e ferroviari, finalizzati a creare disagi con possibile intralcio alla regolarità dei servizi e delle attività produttive“. E’ quanto si legge nella circolare a prefetti e questori dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza. Alle autorità sul territorio si chiede per oggi e “per i giorni a venire” la “massima intensificazione” dell’azione di controllo del territorio e di “osservazione” nei confronti di soggetti o gruppi “ritenuti pericolosi per l’ordine pubblico“.
Timori soprattutto per una possibile paralisi di alcuni comparti con conseguente caos per il trasporto delle merci. Secondo il calcolo di Trasportounito mancheranno all’appello per protesta circa 80.000 conducenti distribuiti su 98.000 imprese iscritte all’albo; ciò determinerà ritardi delle consegne, circa 320.000 ore/giorno in più rispetto allo standard giornaliero.
E’ allerta anche per il blocco annunciato dal porto di Trieste. Il prefetto avverte che lo sciopero non autorizzato e che partecipare è reato. L’Autorità di garanzia chiede la revoca. Ma per i promotori la mobilitazione è legittima e i portuali hanno detto che sciopereranno “fino a quando non verrà tolto l’obbligo del Green pass per accedere al lavoro“. Ma il componente del direttivo del Coordinamento lavoratori portuali di Trieste Alessandro Volk ha chiarito: «siamo determinati sulle nostre posizioni, ma siamo sempre disponibili a discutere con chiunque. Se il Governo dovesse posticipare l’obbligo del Green pass, in quel caso prenderemmo nota e ci adegueremmo, non avrebbe senso bloccare il porto. Se ad esempio il governo proponesse una proroga al 30 ottobre sarebbe una mossa intelligente per prendere un po’ di tempo e trovare poi una soluzione».
Finora però il Governo ha taciuto e stamattina sono già circa un migliaio le persone raggruppate davanti al Varco 4 del porto di Trieste, luogo di ritrovo della manifestazione annunciata dal Coordinamento dei lavoratori portuali di Trieste. Non si tratta solo di portuali, molti riconoscibili dai giubbotti gialli, ma anche di tanti che non operano nello scalo. L’accesso fino a questo momento è stato consentito ma i camion che arrivano, magari da oltre confine, si scoraggiano per la folla e tornano indietro.
A Roma, invece, tornano in piazza i no vax: sit-in autorizzato al Circo Massimo.
Criticità si profilano anche sul fronte dei trasporti pubblici, dove tra i dipendenti la percentuale di non vaccinati va dal 10% al 20%. A Milano, oltre ai 272 lavoratori del settore che hanno dichiarato la loro non disponibilità a rispettare l’obbligo di presentazione del certificato verde, l’azienda locale del Tpl ha registrato un aumento del 15% di personale in malattia. Stesso tipo di cifre, ferie comprese, del 10-12% a Roma: nella Capitale Atac per prevenire eventuali problemi al servizio monitorerà i picchi di assenteismo. A Verona e Genova invece si prevede il 10% di assenze. Messi di fronte alla prova del Green pass molti impiegati hanno quindi scelto la “protesta passiva”: disertare per problemi di salute.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA/LUCA ZENNARO
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