
La Confederazione lancia l’allarme su quali saranno gli effetti sul Pil: almeno un -0,8%, complice anche l’aumento dei contagi e il freno sui consumi
A meno di 24 ore dal via libera del Consiglio dei ministri alle nuove misure per combattere, tra le altre cose, il caro bollette (leggi qui), arrivano le prime posizioni di Confindustria su quali saranno gli effetti dei rincari sull’energia.
«Con gli attuali prezzi abnormi dell’energia, i margini erosi, la scarsità di commodity e l’aumento dei contagi, il rischio è che il pil subisca uno stop nel primo trimestre: almeno -0,8% l’impatto del caro-energia sul PIL del 2022 – è l’allarme lanciato dal Centro studi di Confindustria. – Il rincaro dell’energia colpisce l’industria italiana mentre gli elevati contagi frenano i consumi di servizi».
«A inizio 2022 – aggiunge – si sono fatte più fitte le nubi, addensatesi già a fine 2021 sulla risalita del pil italiano, stimato in frenata nel quarto trimestre».
In merito alle azioni intraprese dal Governo, invece, Confindustria Energia sostiene: «occorrono interventi strutturali e di politica industriale, come accaduto in Francia e in Germania e come richiesto dalle associazioni aderenti a Confindustria, tra cui la massimizzazione della produzione nazionale di gas e l’incremento delle agevolazioni per i settori industriali energivori a maggiore rischio chiusura o delocalizzazione».
«Sembra emergere, per Confindustria Energia, che le misure prese in considerazione dal Governo siano congiunturali e non strutturali: piccoli interventi spot senza una visione di lungo termine, purtroppo insufficienti a contrastare i fortissimi incrementi di costi che si sono abbattuti sui settori industriali energivori, con gravi conseguenze per la crescita del sistema Paese e per l’occupazione. Confindustria Energia auspica, pertanto, che gli interventi strutturali proposti vengano seriamente presi in considerazione e implementati dal Governo, perché è ormai evidente che questi incrementi del costo dell’energia perdureranno per un lungo periodo e influenzeranno negativamente l’economia del nostro Paese per i prossimi anni» – conclude.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: SHUTTERSTOCK
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