Preoccupano quotazioni internazionali di grano per il pane e mais per l’alimentazione animale che hanno visto un balzo del 4,5% e del 5% in una sola settimana. In bilico l’import di questi prodotti dall’Ucraina
E’ allarme nei campi per l’escalation delle tensioni Russia-Ucraina. Dei 235 mila cittadini ucraini che si trovano nel nostro Paese, oltre cinque mila lavorano nell’agricoltura e si trovano al momento con il fiato sospeso per il rischio di invasione da parte della Russia. Lo sottolinea la Coldiretti ricordando che la comunità ucraina in Italia si classifica al terzo posto tra le più numerose e si caratterizza per la forte integrazione con le famiglie italiane.
Oltre alla questione dei lavoratori nei campi una possibile guerra tra i due Paesi pesa anche sulle quotazioni internazionali di grano e mais che hanno visto un balzo del 4,5% e del 5% in una sola settimana. L’ Ucraina è considerata il granaio d’Europa con grandi produzioni di grano, mais e orzo ma anche di semi oleosi oltre che di carne e latte.
Sul fronte agricolo l’Ucraina produce di circa 36 milioni di tonnellate di mais per l’alimentazione animale e 25 milioni di tonnellate di grano tenero per la produzione del pane. Il Paese si colloca al terzo posto come esportatore di grano a livello mondiale. In Italia nel 2021 sono arrivati oltre 120 milioni di chili di grano dall’Ucraina e circa 100 milioni dalla Russia che però ha già annunciato di limitare dal 15 febbraio al 30 giugno prossimo le proprie esportazioni.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: SHUTTERSTOCK
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