
L’Ism negli Usa si rafforza e sorprende gli analisti. Frenano le spese per le costruzioni
L’attività manifatturiera migliora nel mese di maggio e i risultati pubblicati dall’Institute for Supply Management sorprendono gli analisti. L’indicatore viene usato per valutare lo stato di salute del settore manifatturiero statunitense e rimane sopra la soglia chiave di 50, spartiacque designato tra espansione e contrazione dell’attività.
L’indice dei direttori di acquisto del settore manifatturiero si è attestato a 56,1 punti dai 55,4 di aprile, rispetto ai -54,5 punti previsti.
Sale la componente sui nuovi ordini: 55,1 punti dai 53,5; scende quella sull’occupazione che passa da 50,9 a 49,6. Diminuisce la componente sui prezzi da 84,6 a 82,2.
Secondo l’indice elaborato da Markit-S&P Global c’è un rallentamento dell’attività manifatturiera a giugno, che conferma una fase di crescita anche se meno marcata della precedente. L’indice PMI manifatturiero si è portato a 57 punti dai 59,2 del mese precedente, risultando leggermente inferiore ai 57,5 della stima preliminare e del consensus.
Per quanto riguarda le spese per le costruzioni, invece, deludono i risultati di aprile: il dato si attesta a 1.744,8 miliardi di dollari registrando una crescita dello 0,2% dopo il +0,3% di marzo (rivisto da un preliminare +0,1%) e contro il +0,5% stimato dagli analisti.
Su base annua si registra invece un incremento del 12,3%.
Nello specifico, salgono le spese tra le costruzioni private, dello 0,5% a 1.394,7 miliardi di dollari; per il residenziale l’aumento è dello 0,9% a 900 miliardi di dollari. In ambito pubblico si registra un decremento dello 0,7% a 350 miliardi di dollari.