
Apertura in calo per il prezzo del gas, mentre restano i timori per la guerra in Ucraina e si addensano le nubi di una recessione economica globale
Piazza Affari apre in ribasso dopo l’esito elettorale, che ha decretato la vittoria del centrodestra e il trionfo della leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. Il Ftse Mib cede lo -0,44%, in linea con l’All Share che cede lo 0,45%. Immediato, però, il rimbalzo: +0,42%, dopo pochi minuti.
Europa contrastata in questo avvio di settimana. A Londra il Ftse100 segna un rialzo dello 0,32%, bene anche Amsterdam con un +0,40% mentre il Cac40 cede lo 0,12%. In calo anche l’Ibex di Madrid (-0,38%). Francoforte negativa di mezzo punto.
All’indomani del voto in Italia che vede l’affermazione del centrodestra, i mercati procedono in calo, appesantiti dai rinnovati timori di recessione. In particolare su Tokyo pesa l’indice Pmi manifatturiero, sceso a settembre ai minimi da 2 anni. I future di Wall Street viaggiano negativi.
Spread tra Btp e Bund a 231 punti base vicino ai valori della chiusura di venerdì (230 punti) nel giorno successivo alle elezioni. Il differenziale dopo un calo a 223 punti e’ poi risalito. Il rendimento del decennale italiano è in aumento al 4,41%.
Dopo le decisioni della scorsa settimana delle banche centrali di rialzare in modo consistente i tassi di interesse, occhi anche oggi su eventuali indicazioni di politica monetaria. È attesa oggi al Parlamento europeo un’audizione della numero uno della Bce Christine Lagarde. In agenda in mattinata anche interventi pubblici da parte di altri esponenti di Francoforte, il vicepresidente Luis De Guindos a Madrid e il membro del Comitato esecutivo Fabio Panetta a un simposio della Deutsche Bundesbank.
Indicazioni sullo stato dell’economia potranno poi arrivare dai numeri contenuti nell’Interim Economic Outlook dell’Ocse: l’organizzazione parigina aggiorna infatti le stime di crescita sulle principali economie mondiali. Sempre sul fronte europeo, dopo i dati Pmi negativi della scorsa settimana, si guarda all’indice Ifo tedesco, che misura la fiducia delle imprese in Germania.
Oltreoceano è previsto un discorso del presidente della Fed di Atlanta, Raphael Bostic. Ma negli Stati Uniti i dati più attesi sono il Pil del terzo trimestre giovedì e l’indice Pce Core venerdì. Si tratta dell’indicatore preferito dalla Fed per le decisioni di politica monetaria. Nel caso in cui salga oltre le attese potrebbe portare forti reazioni ribassiste sui mercati.
La Fed mercoledì scorso ha alzato i tassi dello 0,75%, portandoli al 3-3,25%, il livello più alto dal 2008. È stato cosi’ messo a punto il terzo rialzo consecutivo di questa entità e nell’ultima riunione l’istituto ha già chiarito che “ulteriori aumenti saranno appropriati”.
Apertura in calo per il prezzo del gas, mentre restano i timori per la guerra in Ucraina e si addensano le nubi di una recessione economica globale. Ad Amsterdam le quotazioni scendono a 183 euro al megawattora, con una flessione dell’1,3%.
Il prezzo del petrolio cala ancora, con gli investitori che anno rivalutato le prospettive della domanda globale, mentre i prezzi più deboli hanno suscitato speculazioni secondo cui l’Opec+ potrebbe considerare d’intervenire nuovamente sui mercati del greggio. Il Wti perde l’1,30% a 77,70 dollari al barile, il Brent cede lo 0,65% a 84,91 dollari al barile.
Oggi, a Piazza Affari, da tenere d’occhio SnamArera, che ha aumentato di 800 milioni di euro, da 2,5 miliardi a 3,3 miliardi, le risorse destinate a Snam, per adeguare il valore di remunerazione degli stoccaggi alla crescita del prezzo del gas; Enel, che ha ceduto Celg-D (l’operazione genererà un effetto positivo sull’indebitamento netto consolidato di Enel di circa 1,4 miliardi di euro); Acea, con la riunione del cda.
Sempre “on fire” banche ed energetici. Scalda i motori Tim (+3% in apertura), con il progetto di nazionalizzazione di FdI.
Infine occhi puntati anche su Tod’s: Tabor Asset Management, che detiene una quota dello 0,4%, ha espresso in una lettera aperta parere negativo sui termini dell’offerta della famiglia Della Valle per il delisting della società. L’offerta, da 40 euro per azione, non valuta adeguatamente Tod’s e i suoi singoli brand, spiega Tabor, che invita gli amministratori a interloquire con la famiglia Della Valle per ottenere un incremento del prezzo e gli azionisti a riconsiderare l’eventuale decisione di aderire.
Riassumento quanto sopra, per le macro di oggi si apre con il Pmi manifatturiero del Giappone, seguito dall’indice Ifo tedesco e dall’indicatore ciclico BnB della Banca nazionale del Belgio. L’Ocse pubblica l’Economic Outlook. Discorsi di Lagarde, Centeno (Bce), Bostic, Collins, Mester (Fed) e Tenreyro (BoE). A Roma Congresso nazionale del sindacato Uilca.