
Il presidente Bauli ha detto che l’aumento è dovuto per due terzi all’inflazione e per un terzo ai volumi
Nell’anno dei suoi 100 anni, per i quali Poste Italiane ha emesso un francobollo (nella foto), Bauli chiude l’anno fiscale 2021/2022 con un fatturato a 541 milioni in rialzo del 12,47% rispetto ai 481 milioni di un anno prima. A dirlo il presidente del gruppo veronese, Michele Bauli.
«Siamo cresciuti sia in Italia che all’estero, all’estero in special modo perchè l’estero logicamente cresce più velocemente – ha detto – Noi facciamo circa un venti per cento del fatturato all’estero o qualcosina di più». Quanto la crescita del fatturato il presidente ha spiegato che l’aumento è per circa due terzi dovuto ai prezzi e un terzo a volume.
«Il Natale per il momento sta andando bene. I consumi stanno ancora tenendo e poi a Natale non si può non avere un pandoro o un panettone sulla tavola, quindi comunque il Natale più o meno tiene – rassicura il presidente -. Credo che il Natale andrà bene anche se la gente è preoccupata per questi aumenti, per la guerra, magari si rinuncerà a farsi un weekend sulla neve piuttosto che un viaggio, però il pandoro sulla tavola di Natale non può mancare. Riteniamo che sarà come l’anno scorso, anzi come gli ultimi due anni e quindi abbastanza stabile».
Quanto costerà un pandoro a Natale, anche alla luce dei rincari degli ultimi mesi, dipenderà da diversi fattori, incluse le politiche di prezzo del distributore. In ogni caso Michele Bauli ritiene “possa costare attorno ai cinque euro, fra i quattro e i sei euro”