Le società di tutto il mondo stanno lentamente riprendendo le attività dopo il guasto informatico senza precedenti che tra giovedì sera e ieri ha paralizzato per ore i loro sistemi.
Aziende, banche, ospedali e compagnie aeree sono state tra le più colpite dall’aggiornamento software difettoso rilasciato dall’azienda di sicurezza informatica CrowdStrike.
Ieri sono stati cancellati in totale 6.855 voli in tutto il mondo. Si tratta del 6,2% di tutti i voli programmati. E’ quanto riporta la Bbc spiegando il Crowdstrike, benché in misura minore, continua a sortire effetti in tutto il pianeta.
Le interruzioni dei voli continuano anche oggi e la società di dati sulle compagnie aeree Cirium ha fornito alcuni numeri. «Alle 10 erano 1.639 i voli cancellati in tutto il mondo», si legge ancora sulla testata britannica.
Tra i Paesi meno danneggiati dal tilt informatico c’è stata la Cina. Il Paese infatti non dipende da Microsoft come il resto del mondo.
L’amministratore delegato di CrowdStrike, George Kurtz, si è scusato su X per l’interruzione del servizio ed ha dichiarato: «Il problema è stato corretto – ha ammesso che – ma potrebbe passare un po’ di tempo prima che tutti i sistemi tornino a funzionare. Alcuni sistemi possono essere riparati e ripristinati immediatamente – ha aggiunto Kurtz in un’intervista alla Cnbc – per altri potrebbero volerci ore, potrebbe essere necessario un po’ più di tempo prima che tutto sia di nuovo attivo e funzionante».
In uno dei settori più colpiti, quello dei trasporti aerei, l’attività sta iniziando a tornare alla normalità dopo la cancellazione di migliaia di voli, riporta la Bbc, ma gli operatori prevedono che alcuni ritardi e cancellazioni continueranno per tutto il fine settimana.
La Cnn riferisce che questa mattina centinaia di voli in arrivo e in partenza negli Stati Uniti, inclusi quelli internazionali, sono stati cancellati o hanno subito ritardi, mentre ieri, secondo il sito FlightAware.com, più di 3.000 voli sono stati cancellati e più di 11.000 hanno subito ritardi.
Secondo gli esperti, scrive il Guardian, l’interruzione ha sottolineato il timore che molte organizzazioni non siano preparate in modo adeguato a implementare piani di emergenza in caso di un guasto ad un sistema IT, o un pezzo di software al suo interno, va in tilt. E secondo gli esperti queste interruzioni si ripeteranno fino a quando le reti non saranno dotate di maggiori reti di protezione e le organizzazioni non introdurranno migliori back-up.
Anche per quanto riguarda gli ospedali italiani, il down che ha colpito i sistemi informatici Microsoft a livello mondiale, per ora non ha coinvolto gli ospedali e le aziende sanitarie italiana.
«Nessuna segnalazione né anomalia è finora arrivata da Asl e ospedali italiani – lo riferisce in una nota il presidente Fiaso, Giovanni Migliore – Fiaso, fin dall’inizio dell’allarme internazionale, ha prontamente attivato un monitoraggio per permettere ad Asl e ospedali di comunicare in tempo reale disagi o interruzioni di servizio che, per fortuna, non sono avvenute. Questo significa, e lo sottolineo con una certa soddisfazione, che i nostri sistemi operativi hanno funzionato regolarmente, assicurando la tenuta dell’infrastruttura. Ringrazio operatori e strutture tecniche delle aziende che hanno lavorato tutto il giorno per verificare che tutto fosse in ordine. Continuiamo, però, a tenere alta la guardia e a vigilare sulla situazione».