L’Intelligenza artificiale non è solo una rivoluzione per la medicina, le auto, telefoni e settore militare ma anche per il mondo dei videogiochi. Presto, infatti, AI e gaming interagiranno in maniera diretta su larga scala. Un primo esempio lo abbiamo avuto con Oasis, videogioco frutto della totale azione di AI in cui si prospetta la possibilità di creare sessioni di gioco che potrebbero essere uniche, ovvero non ripetibili, per ogni giocatore.
Il punto di svolta per i prossimi videogames sarà giocato su fattori come la fidelizzazione (che porterà alla monetizzazione) e la capacità di immersione del giocatore. Da qui l’uso sempre più ampio dell’Intelligenza Artificiale per creare un ambiente sempre più interattivo. La capacità dell’AI di generare dialoghi, infatti, può permettere anche la possibilità di puntare su giochi interattivi con dialoghi real time tra giocatori e personaggi.
Novità importantissime per un mercato che coinvolge oltre 3 miliardi di persone con un fatturato che, stando ai numeri del Gaming Report 2024 di Bain & Company ha registrato un fatturato di 196 miliardi di dollari nel 2023. Lo stesso report prevede un aumento del 6% fino al 2028 mentre altre fonti riportano per il 2027 un numero di giocatori intorno ai 3.76 miliardi con una forbice di crescita che andrà dal +2 al +4% anno su anno.
Numeri che lo decretano vincitore nella guerra con i suoi competitor più diretti, lo streaming video (114 miliardi di dollari) e quello musicale (38 miliardi di dollari) e del box-office (34 miliardi di dollari).
Volendo delineare il profilo dei giocatori, si scopre che il 70% si muove su almeno due dispositivi con soluzioni multipiattaforma in forte ripresa.
Secondo le rilevazioni inoltre, metà del mercato (49%) è occupato dal mobile games mentre il restante 50% è diviso tra PC (21%) e console (29%). Questa tendenza si riflette in parte anche sul peso delle diverse aziende del mercato. La cinese Tencent, forte anche dell’immenso mercato cinese e dei finanziamenti di stato, può vantare la prima posizione sul fronte videogiochi. A ruota, Sony, Microsoft e Nintendo. Nomi noti sono anche Activision Blizzard, (produttore della serie di World of Warcraft e di Candy Crus) ed Electronic Arts autore delle varie versioni di FIFA.
Ma l’uso dell’AI porterà inevitabilmente anche alcune delle conseguenze, tra questi i tagli sul personale. Keywords Studiosad esempio, ha sostituito alcuni dipendenti con applicazioni di AI sviluppate per localizzazione e il testing. Più ampio il taglio di Unity che ha eliminato il 25% della forza lavoro. Lo stesso ha annunciato Embracer Group: 1400 persone saranno rimpiazzati da vari sistemi di AI per automatizzare la produzione.
Resta aperto, poi, l’interrogativo legato alla privacy e al trattamento dei dati di oltre 3 miliardi di utenti. Il tutto senza dimenticare la questione etica: quali videogames potrà sviluppare una AI senza il controllo della mente umana?
Non ultimo il rispetto di una serie di regole e legislazioni innovative dettate dal Digital Markets Act (DMA). Apple e Google hanno dovuto aprire i loro ambienti a mercati alternativi di app e aumentare la scelta dei metodi di pagamento all’interno dei loro sistemi. E per il futuro? Alphabet (Google), Amazon, Apple, Bytedance (TikTok), Meta Platforms Inc. (Facebook, Instagram, Whatsapp e Messenger) e Microsoft, ovvero i Gatekeeper identificati in questo contesto, sono avvertiti.