
Più di 7 ore alla settimana guardando video online
La ricerca State of Online Video 2020, commissionata a livello globale da LimeLight Networks, ha messo in luce alcuni interessanti comportamenti dei consumatori riguardo ai contenuti on demand in particolare durante il periodo del lockdown.
Il consumo di video online ha subito un grande incremento. Oggi, gli italiani trascorrono più di 7 ore usufruendo dei servizi on demand, una media che è aumentata proporzionalmente all’aumento della sottoscrizione degli abbonamenti allo streaming. Quasi la metà delle persone in tutto il mondo e il 46% in Italia si è abbonata a un nuovo servizio di streaming video negli ultimi sei mesi: i motivi sono da ricercare ovviamente nella quarantena che ha reso impossibile uscire, ma anche nelle campagne di marketing di alcune di queste piattaforme che hanno reso disponibili contenuti che il pubblico ha mostrato di apprezzare e di voler vedere.
Dal rapporto emergono alcune linee guida che condizionano i consumatori: intanto, in tutto il mondo c’è una forte attenzione al prezzo. Il 51% degli italiani registrati cancellerebbe l’abbonamento al servizio di streaming a causa dei prezzi elevati e il 37% condivide l’account con altri per pagare meno.
Il rapporto ha evidenziato anche che la visione di contenuti generati da altri utenti, per esempio sui social media o su Youtube, è raddoppiata nell’ultimo anno raggiungendo una media di quattro ore alla settimana a livello globale che diventano 3,5 in Italia. La piattaforma preferita rimane il colosso di Google Youtube, seguito da Facebook.
Infine, State of Online Video 2020 evidenzia un difetto: i ritardi. La maggior parte degli italiani, con una percentuale che si aggira intorno al 77%, dichiara che sarebbe più incline a vedere un evento live in streaming se non ci fossero ritardi nella trasmissione in diretta.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA/EPA
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