
Brutte notizie per Tim sul fronte Oi: Tim Brasil e Vivo scivolano in borsa dopo un’offerta più alta da parte di Highline per gli asset mobili Oi
Poste Italiane, attraverso la controllata PostePay, ha firmato un accordo con Tim che permetterà di portare ai privati e alle aziende soluzioni avanzate di connettività Internet. Grazie a questo accordo, Poste fornirà al Paese servizi in fibra ottica mediante tecnologie a banda ultralarga, coniugando la capillarità della rete degli uffici postali con la diffusione della rete Tim su tutto il territorio nazionale.
Se Tim avrà il controllo della fibra ottica, Vodafone si aggiudica invece il service di telefonia mobile. battendo di fatto la concorrente Wind3. E così il gruppo guidato da Aldo Bisio diventerà il fornitore del servizio dei tre milioni di clienti mobili del colosso controllato dalla Cdp. Un bel colpo per l’azienda dato che il servizio di telefonia di Poste Mobile è il primo operatore virtuale d’Italia e una stoccata serie ad Iliad, sempre più agguerrita sul mercato grazie ai suoi prezzi ultra appetibili.
Se Tim può da un lato festeggiare per l’importante accordo raggiunto con Poste italiane, dall’altro piange lacrime amare per avere perso l’occasione di acquistare il mobile di Oi in Brasile (leggi qui), sorpassata di fatto da Highline do Brasil, società del gruppo di private equity Digital Colony, che ha offerto ben 15 miliardi di real, più di quanto avevano proposto Telefonica Brasil, Tim Participacoes (gruppo Telecom Italia) e Claro. Nella notte Oi ha dichiarato di essere entrata già in trattative esclusive con Highline.
La notizia ha avuto ripercussioni anche sul mercato: negli scambi mattutini le azioni preferred di Oi avanzano dell’8% mentre quelle ordinarie balzano di oltre il 14%. Tim Participacoes, invece, registra un calo di quasi il 5%, la peggiore performance dell’indice di riferimento brasiliano Ibovespa, seguito dal -3% di Vivo, controllata di Telefonica Brasil.
Dato che nulla è stato ancora firmato, tre sono gli scenari possibili, così come delineati da Credit Suisse: il primo e più probabile vede Vivo, Tim e Claro fare un’offerta migliore e vincere la gara nel quarto trimestre. Il secondo vede Highline vincere la gara e diventare l’operatore principale. Poiché la società non ha precedenti in qualità di operatore di telefonia mobile, sarebbero necessari ingenti investimenti per raggiungere i concorrenti. La terza possibilità sarebbe che Highline vincesse l’asta e poi rivendesse l’asset agli operatori esistenti per rimanere un semplice attore nel settore delle infrastrutture. Uno scenario ancora positivo per le società di telecomunicazioni esistenti, secondo Credit Suisse.
di: Maria Lucia PANUCCI
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