Il vertice potrebbe decidere per un’estensione dei tagli della produzione di petrolio
Il vertice Opec+ è in programma lunedì e martedì prossimi e gli esperti del settore attendono l’appuntamento con ansia da quando il Brent ha vissuto un boom azionistico del 28% avviandosi verso i 50 dollari al barile (ne abbiamo parlato qui).
Sembrerebbe probabile che Russia e Arabia Saudita mettessero in tavola l’opzione di un prolungamento dell’intesa fino almeno al primo trimestre dell’anno, visto il successo ottenuto dagli accordi dello scorso aprile che hanno permesso alle quotazioni di risollevarsi dopo il grosso crollo causato dall’emergenza coronavirus.
È stata ventilata l’ipotesi di restrizioni più incisive, che tuttavia potrebbero essere evitate grazie alle buone notizie che arrivano dal fronte vaccini. «Stiamo affrontando una recrudescenza della pandemia che sta bloccando nuovamente Paesi e Regioni – ha detto il segretario generale dell’Opec Mohammad Barkindo – e ancora una volta dobbiamo continuare ad andare avanti. La prospettiva dell’arrivo dei vaccini ha sollecitato un sentimento positivo, ma siamo ancora nel bel mezzo di questo disastro».
Infatti gli investimenti quest’anno sono scesi più di quanto avessero fatto con la recessione del 2014/2016, raggiungendo il -30%. L’industria petrolifera ha bisogno di 12.600 miliardi di investimenti per ridurre la volatilità ed evitare una possibile futura crisi energetica.
Durante il vertice verrà trattato anche il tema della Libia, che è tornata alla produzione e potrebbe raggiungere 1,3 milioni di barili entro la fine dell’anno. Grande attesa anche per la nuova posizione che potrebbe assumere il presidente Usa Joe Biden, dopo la dipartita di Trump, nei confronti dell’Iran: in particolare bisogna capire se il nuovo Governo Usa sia o meno disponibile a togliere le sanzioni a Teheran in modo da permettere un ritorno sul mercato con un notevole impatto sull’offerta globale.
di: Micaela FERRARO
FOTO: AGI
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