Il leader della Lega: “Escludiamo l’appoggio alla stessa maggioranza. Bisogna sciogliere le Camere e tornare al voto”. Il M5s sostiene Conte: “E’ l’unico in grado di affrontare questo momento”
E’ arrivato il terzo ed ultimo giorno di consultazioni al Quirinale. Un primo bilancio vede molto difficile che Conte possa ricevere un terzo mandato, visto che siamo ben lontani dal raggiungere la maggioranza auspicata. E se ieri è stata una giornata difficile con Renzi che al presidente Mattarella ha ribadito: “Sì a un mandato esplorativo, ma non a Giuseppe Conte” (leggi qui), oggi è stata un’altra giornata cruciale. Prima sono saliti al Colle tutti i leader del centrodestra e poi una delegazione del M5s.
Davanti a Mattarella erano presenti il segretario della Lega Matteo Salvini, il Presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, il vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani, il leader di Cambiamo, Giovanni Toti, il Presidente dell’Udc, Antonio De Poli e il leader di Noi con l’Italia, Maurizio Lupi. «Per molti viene prima la poltrona. Per noi vengono prima gli italiani. Basta perdere tempo. Fiducia, parola e futuro ai cittadini», ha scritto Matteo Salvini postando un suo selfie prima di fare ingresso al colloquio con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ed anche davanti al Capo dello Stato il leader della Lega è stato incisivo e breve, ribadendo la necessità di andare alle urne. «Tutti i componenti della delegazione hanno escluso la possibilità di qualsiasi appoggio alla riedizione della stessa maggioranza, che sta tenendo in ostaggio il Paese da settimane e che sarebbe ancor più debole qualora fosse garantita da singoli voltagabbana – ha detto. – La nostra richiesta è di valutare l’ipotesi di scioglimento delle Camere e del ricorso ad elezioni». Salvini si è detto preoccupato per la situazione sanitaria, economica e sociale in cui versa l’Italia, situazione che è stata aggravata “da un Governo incapace e nato da un accordo di palazzo“. «La crisi, causata dai litigi, dalla vanità e dagli interessi personali di chi stava al Governo, necessita di una soluzione rapida e incisiva», ha aggiunto.
Nessun veto netto contro una forza politica, Iv compresa. Giuseppe Conte come premier un punto fermo. Attenzione non sui nomi ma sui programmi. Questa è stata invece la linea che il Movimento ha tenuto nel suo discorso di fronte al Capo dello Stato. «Al presidente Mattarella abbiamo reso nota la nostra disponibilità ad un confronto con chi ha a cuore l’interesse del Paese, per un Governo politico a partire dalle forze di maggioranza attuali ma con un patto di legislatura. L’unica persona in grado di presiedere questo Governo per il M5S è Giuseppe Conte», ha detto il capo politico M5S Vito Crimi al termine delle consultazioni.
Un attacco al leader di Italia Viva era inevitabile. «Renzi, anziché mostrarsi col capo coperto di cenere e chiedere scusa al Paese per averlo immobilizzato quando più ha bisogno di andare avanti, ha dettato le sue condizioni con arroganza più sfacciata del solito. Per noi la strada resta: sempre col presidente Conte, ma senza Renzi», ha detto il senatore M5s Elio Lannutti prima di andare al Quirinale.
Al termine delle consultazioni Mattarella ha affidato al presidente della Camera Roberto Fico un mandato esplorativo per costituire un Governo con le forze della precedente maggioranza in Parlamento. Lo ha detto il segretario generale del Quirinale Luigi Zampetti dopo l’incontro tra il Capo dello Stato e Fico. Mattarella ha inoltre auspicato una risposta entro martedì.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: ANSA/MASSIMO PERCOSSI
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