I timori sui rendimenti Usa si ridimensionano. Oggi in uscita diversi dati macro
Questa mattina le Borse europee aprono in territorio positivo. Nei primi minuti di contrattazione l’indice Eurostoxx 50 sale dello 0,6%. A Francoforte il Dax avanza dello 0,7%, a Parigi il Cac40 segna un +0,6% e a Londra l’indice Ftse100 è in rialzo dello 0,8%.
La settimana procede volatile per le borse in generale. A partire da Wall Street dove stamani i future sono positivi (Dow Jones +0,45%, S&P +0,49% e Nasdaq +0,75%) dopo i cali di ieri (Dow Jones -0,46, S&P -0,81% e Nasdaq -1,69%) e il rimbalzo di lunedì. A sostenere il sentiment è il ridimensionamento del rendimento del titolo di Stato decennale americano, il cui rialzo la settimana scorsa aveva pesato sui listini, che scende ancora e al momento è all’1,409% dall’1,44% di lunedì (anche se comunque resta sui massimi a un anno) dopo le dichiarazioni del membro della Fed Lael Brainard di ieri sera che hanno allentano le preoccupazioni del mercato. Brainard ha detto che i recenti movimenti dei rendimenti non hanno impatto sulla politica monetaria che resterà in ogni caso di sostegno all’economia. «Varie misure delle condizioni finanziarie sono ampiamente accomodanti rispetto ai livelli storici e dovrebbero rimanere tali», ha rimarcato Brainard.
Bene anche l’Asia (Nikkei +0,51%, Hong Kong +2,03% e Shanghai +1,66%) nonostante il rallentamento in Cina del Pmi servizi. Nel mese di febbraio l’indice stilato da Caixin e Markit si è attestato a 51,5 punti, in linea con le attese, ma in lieve rallentamento rispetto ai 52 punti precedenti. Il dato ha confermato comunque la fase di espansione, in quanto superiore ai 50 punti, linea di demarcazione tra fase di espansione (valori appunto al di sopra) e di contrazione (valori al di sotto). Il Pmi Composite ha rallentato anch’esso il passo, scendendo dai 52,2 punti di gennaio a quota 51,7 punti. Dal dato emerge che la crescita dell’attività dei servizi si è indebolita al minimo degli ultimi 10 mesi. Per quanto riguarda il Giappone l’indice è rimasto in fase di contrazione, attestandosi a quota 46,3 punti. E’ quanto emerge dalla lettura finale del dato, inizialmente riportato a quota 45,8, minimo in 6 mesi, rispetto ai precedenti 46,1 punti di gennaio. Il Pmi servizi rimane tuttavia, sebbene sia stato rivisto al rialzo, in fase di contrazione, in quanto decisamente inferiore alla soglia dei 50 punti, linea di demarcazione tra fase di espansione (valori al di sopra) e di contrazione (valori appunto al di sotto). Il Pmi Composite del Giappone è stato rivisto anch’esso al rialzo, a quota 48,2 punti dai 47,6 punti inizialmente riportati e i precedenti 47,1 punti di gennaio.
Tra le commodities il petrolio sale marginalmente in vista della riunione dell’Opec+ di domani che dovrebbe prendere nuovi provvedimenti sui quantitativi di produzione di greggio. Il Wti guadagna lo 0,12% a 59,82 dollari al barile e il Brent fa +0,18% a 62,81 dollari al barile. L’oro ritraccia ancora e quota 1.730 dollari l’oncia, -0,16%, ai minimi da oltre 8 mesi. Nel valutario il dollaro sale contro le principali valute: il cambio euro/dollaro è a 1,208, -0,083%, il dollaro/yen tratta a 106,88, +0,2% e il cambio sterlina/dollaro è a 1,394, -0,1%.
Sul fronte macro sono attese diverse indicazioni. Nel corso della mattina verranno diffusi gli indici Pmi servizi di Italia, Francia, Gran Bretagna ed Eurozona. In uscita anche i dati del Pil dell’Italia. Nel pomeriggio dagli Stati Uniti giungeranno il sondaggio ADP sulla variazione degli occupati, come anticipazione dei più importanti dati sul lavoro americano di venerdì, a cui seguiranno l’indice Ism servizi e i dati EIA su scorte e produzione di greggio. In serata la Federal Reserve pubblicherà il Beige Book.
di: Maria Lucia PANUCCI
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