
Ad aprile accelera l’inflazione in Italia: i prezzi fanno +1,1%
L’economia dell’Eurozona fatica ancora nella ripresa. Il Prodotto interno lordo ha segnato nel primo trimestre dell’anno, secondo la lettura preliminare dell’Eurostat, una flessione dello 0,6% rispetto al trimestre precedente. Questo calo fa seguito allo -0,7% del quarto trimestre del 2020. Tuttavia la contrazione è meno peggio del previsto. Gli analisti infatti si aspettavano un Pil dell’Eurozona in ribasso dello 0,8%. Secondo la direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo, la ripresa nel Vecchio continente è attesa nel trimestre in corso anche se acquisterà maggiore forza e diffusione solamente dai mesi estivi.
Il tasso di inflazione nell’Eurozona si è attestato ad aprile all’1,6% su base annua. Il dato mostra un aumento rispetto all’1,3% di marzo, ma comunque atteso dal mercato. La crescita dell’inflazione è guidata dai prezzi dell’energia in aumento di quasi il 10% sull’anno. L’inflazione è attesa risalire all’1,8% quest’anno dopo lo 0,3% del 2020.
Per quanto riguarda l’Italia l’indice nazionale dei prezzi al consumo ha registrato ad aprile un aumento dello 0,4% su base mensile e dell’1,1% su base annua (da +0,8% di marzo). E’ la stima preliminare diffusa dall’Istat.
L’accelerazione tendenziale dell’inflazione si deve essenzialmente ai prezzi dei Beni energetici, la cui crescita passa da +0,4% di marzo a +9,4% a causa sia dei prezzi della componente regolamentata (che invertono la tendenza da -2,2% a +15,7%) sia di quelli della componente non regolamentata (che accelerano da +1,7% a +6,6%); tale dinamica è solo in parte compensata dall’inversione di tendenza dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati (da +1,0% a -0,3%) e di quelli dei Servizi relativi ai trasporti (da +2,2% a -0,7%).
L’inflazione acquisita per il 2021 è pari a +1,2% per l’indice generale e a +0,6% per la componente di fondo.
I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona amplificano la loro flessione (da -0,1% a -0,4%), portandosi a livelli che non si registravano da febbraio 2018 (quando diminuirono su base annua dello 0,6%).
di: Maria Lucia PANUCCI
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