
La patria di Steve Jobs al top dei centri urbani più innovativi: solo briciole per l’Europa
“San Francisco è l’unica città che sappia d’antico e di permanente”: quanto è invecchiata male questa considerazione di Vittorio Zucconi, ribaltata ieri dall’indagine condotta dalla piattaforma B2B Finom.it.
Frisco è oggi la capitale indiscussa dell’avanguardia tecnologica e finanziaria, ruolo consolidatosi grazie all’attenzione riposta dalla quarta città più grande della California alla ricerca, allo sviluppo e alle soluzioni di business, oltre a settori relativamente più giovani come la tecnofinanza, l’intelligenza artificiale e il mercato delle start-up.
Le 10 capolista registrano un primato a stelle e strisce, garantito dalla presenza di New York in terza posizione, Boston in quarta e Washington e la vicina Los Angeles a chiudere la selezione: si conferma l’importanza della scena asiatica, con Pechino a scalpitare al secondo posto e poli ormai consolidati come Shanghai e Tokyo rispettivamente al sesto e al settimo scalino della graduatoria, mentre l’Europa, Vecchio continente per antonomasia, riesce a sistemare soltanto Londra subito fuori dal podio e Parigi al numero 8.
E l’Italia? Fanalino di coda: Roma sarà pure la Città Eterna, ma per quanto riguarda il futuro riesce a piazzare solo un poco ragguardevole 68esimo posto, seguita a distanza da Milano, 79esima, e, forse un po’ a sorpresa, da Bologna, che debutta all’85esimo.
Valutando i singoli parametri, spicca la supremazia di Boston nell’ambito della ricerca accademica, della capitale cinese in quello del venture capital e di quella britannica nella sfera dei servizi bancari.
di: Andrea BOSCO
FOTO: ANSA
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