
Durante la trasmissione “Mezz’ora in più” il presidente di Confindustria si dice favorevole alle sanzioni contro la Russia a condizione che non ci siano differenze tra i paesi perché “sarebbe difficile giustificare alle imprese2 italiane le perdite causate da queste misure
Il presidente di Confindustria Carlo Bonomi interviene sulla situazione geopolitica globale. Ospite del programma Mezz’ora in più di Lucia Annunziata, il leader degli industriali italiani si dice favorevole alle sanzioni contro la Russia a condizione che non ci siano differenze tra i diversi Paesi perché altrimenti sarebbe “difficile giustificare alle imprese” italiane le perdite causate da queste misure.
«Quello che succede in Ucraina mette a rischio la ripresa del nostro paese che stava già rallentando. Il conflitto ha accentuato il problema energetico dove si erano manifestati rincari molto importanti nel 2021, fino al 400%» ha affermato Bonomi.
Secondo il presidente di Confindustria, la nuova situazione creata con il conflitto in Ucraina e il balzo dei prezzi dell’energia impone di “riscrivere il Pnrr e allungarlo temporalmente” oltre che “spostare gli obiettivi della transizione ecologica”.
Confindustria, annuncia il presidente, chiederà al governo una serie di misure per una “strategia di medio lungo periodo” nell’energia fra cui “la sospensione del mercato Ets, nuovi impianti gnl (rigassificatori di gas naturale liquido ,Ndr) magari in mare, l’aumento della produzione nazionale di gas e rinnovabili” con l’accelerazione degli iter burocratici.
Secondo Bonomi “non ci può essere un ristoro pubblico” per la bolletta energetica dell’industria che, dopo gli ultimi rincari, è salita da 37 a 51 miliardi di euro l’anno. Bonomi ha spiegato che non è ancora stato fissato un incontro con il premier Draghi “ma ci sentiamo costantemente al telefono, lui ha la situazione ben chiara”.
Bonomi interviene anche sulla riforma del catasto sui cui le forze della maggioranza sono divise (leggi qui). «Il catasto non è congruo ed equo, è dell’800 e va rifatto. Non è vero che aumenteranno le tasse, ci sarà un aumento fra cinque anni se il Governo lo deciderà».
Il leader di Confindustria ha infine stigmatizzato la polemica politica sorta sul tema in questi giorni di conflitto dicendo che “abbiamo sicuramente dei problemi più importanti da affrontare” e ha ricordato come la riforma fosse inserita fra gli obblighi del “next generation Eu” .
di: Francesca LASI
FOTO: ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI
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