Si è registrato un peggioramento del Pil Usa nonostante il rafforzamento dei consumi, che segnano un +2,7% dal +2,5% registrato nel trimestre precedente
Subisce una battuta d’arresto il Pil statunitense. Il dato preliminare, secondo quanto rilevato dal Bureau of Economic Analysis, è sceso nei primi tre mesi dell’anno dell’1,4%, facendo decisamente peggio rispetto al rialzo dell’1% circa atteso dal consensus, e dopo il trend di crescita pari a +6,9% a ritmo annualizzato messo a segno nel quarto trimestre del 2021.
Si è registrato un peggioramento nonostante il rafforzamento dei consumi, che segnano un +2,7% dal +2,5% registrato nel trimestre precedente.
Ad influire negativamente è stato l’effetto del balzo delle infezioni della variante Omicron nei primi mesi dell’anno e il forte rialzo dell’inflazione, con il dato headline balzato dell’8%, oltre il +7,3% atteso, al ritmo più forte dall’inizio degli anni ’80. Il dietrofront della crescita Usa è stato provocato anche dall’inizio della guerra in Ucraina.
«La diminuzione del PIL reale riflette la diminuzione degli investimenti in scorte private, delle esportazioni, della spesa del governo federale e della spesa del governo statale e locale, mentre le importazioni, che sono una sottrazione nel calcolo del PIL, sono aumentate – sottolinea il Bureau of Economic Analysis. – Sono invece aumentate le spese per consumi personali, gli investimenti fissi non residenziali e gli investimenti fissi residenziali».
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: SHUTTERSTOCK
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