Il presidente ucraino ha partecipato all’incontro in videoconferenza con i leader del G7
Continua la guerra in Ucraina. Durante un intervento in videoconferenza al vertice del G7, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato: «ieri, nel villaggio di Bilogorivka, nella regione di Lugansk, una bomba russa ha ucciso 60 civili». Nella scuola, che dava rifugio a circa 90 persone, 30 si erano salvate ma 60 erano rimaste sotto le macerie.
Si è tenuto l’incontro in videoconferenza tra i leader dei Paesi del G7 al quale parteciperà anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky per discutere degli sviluppi del conflitto e di nuove misure contro la Russia. Lo ha riferito un funzionario Usa. Il presidente Usa, Joe Biden, è collegato dalla sua casa nel Delaware, dove si trova per il fine settimana.
Nella dichiarazione seguita al vertice si legge che “le azioni di Putin in Ucraina rappresentano “un’onta” per la Russia e per il suo popolo”.
Nella dichiarazione si legge, inoltre: «il presidente ucraino Zelensky ha sottolineato la ferma determinazione dell’Ucraina a proteggere la propria sovranità e integrità territoriale. Ha affermato che l’obiettivo finale dell’Ucraina è garantire il pieno ritiro delle forze russe dall’intero territorio dell’Ucraina e garantire la sua capacità di proteggersi in futuro, ringraziando i membri del G7 per il loro sostegno. Restiamo uniti nella nostra decisione che il presidente Putin non deve vincere questa guerra contro l’Ucraina. Lo dobbiamo alla memoria di quelli che hanno combattuto per la libertà nella Seconda guerra mondiale, continuare a combattere per essa oggi, per il popolo dell’Ucraina, dell’Europa e della comunità globale. La guerra del presidente Putin contro l’Ucraina sta mettendo la sicurezza alimentare globale sotto forte stress. Insieme alle Nazioni Unite, chiediamo alla Russia di porre fine al suo blocco e a tutte le altre attività che impediscono la produzione e l’esportazione di cibo dell’Ucraina, in linea con i suoi impegni internazionali. Se non lo farà, questo sarà visto come un attacco alle forniture alimentari globali».
La Casa Bianca riferisce che i leader del G7 si sono impegnati a fermare l’import del petrolio russo.
Dopo il vertice arriva il comunicato di Palazzo Chigi: «insieme ai partner il presidente del Consiglio Mario Draghi ha ribadito l’importanza di uno stretto coordinamento per sostenere l’Ucraina e perseguire la pace promuovendo un immediato cessate il fuoco e negoziati credibili. Dobbiamo continuare a sostenere l’Ucraina e dobbiamo andare avanti con il sesto pacchetto di sanzioni nei confronti della Russia. Allo stesso tempo, dobbiamo fare ogni sforzo per aiutare a raggiungere quanto prima un cessate il fuoco e per dare nuovo slancio ai negoziati. [La videoconferenza, NdR] ha offerto l’occasione per commemorare la fine della seconda guerra mondiale e la liberazione dalle sue atrocità. I leader hanno riaffermato l’unità dei Paesi G7 nel condannare l’aggressione ingiustificata da parte della Federazione Russa nei confronti dell’Ucraina, che ha riportato l’Europa agli orrori del secondo conflitto mondiale”. Lo riferisce Palazzo Chigi. I leader “hanno condiviso la viva preoccupazione per il prolungarsi delle ostilità e la necessità di mantenere alta attraverso le sanzioni la pressione sul Cremlino».
l Ministro degli Esteri Luigi Di Maio è intervenuto alla trasmissione di Rai Tre Che Tempo Che Fa. «Vorrei vedere più Paesi Ue attivi per rimettere in moto il negoziato partendo dalle concessioni di Zelensky che ha fatto, anche che potrebbe negoziare non considerando la Crimea – ha dichiarato il titolare della Farnesina – Putin ora deve dimostrare di venire al tavolo. Zelensky ha fatto aperture molto grandi che possono aprire al cessate il fuoco. Quello che ha detto Giuseppe Conte sulla legittima difesa in Ucraina credo sia condivisibile. Dobbiamo supportare l’Ucraina e il suo esercito per la sua legittima difesa e allo stesso tempo l’Italia continuerà a lavorare per la pace. Ma non possiamo pensare di fornire armi per colpire il suolo russo. Questo non sarebbe legittimo».
Il ministro ha poi affermato che sono 120 gli italiani rimasti in Ucraina e che “la stragrande maggioranza vuole restare lì”. «Ci sono ancora alcuni casi critici nelle aree più colpite dalle bombe russe e l’unità di crisi della Farnesina continua a seguire una ad una tutte queste persone».
di: Francesca LASI
FOTO: ANSA/EPA/SERGEY DOLZHENKO
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