
I piccoli resistono alla pandemia ma la digitalizzazione stenta a decollare. Rimane spiccata l’impronta familiare
In 38 anni sono sparite due imprese agricole su tre, ma quelle che ci sono diventano più grandi con una superficie che passa da 5,1 a 11,1 ettari medi per azienda. A dirlo è l’ultimo censimento Istat, il settimo, aggiornato a ottobre 2020, quando le aziende agricole attive in Italia erano 1.133.023. Questo particolare comparto ha tenuto bene alla pandemia, in particolare per quanto riguarda le piccole realtà. Meno di un’azienda agricola su cinque ha infatti dichiarato di aver subito particolari conseguenze dall’emergenza sanitaria da Covid-19 (17,8%).
In tutti questi anni è rimasta spiccata l’impronta familiare anche se nella forza lavoro è stata progressivamente incorporata manodopera esterna che ha raggiunto 2,9 milioni, cioè il 47%. Nel 2010 era il 24,2%, più o meno la metà.
La digitalizzazione stenta a decollare. In 10 anni la quota di imprese che si sono aperte all’innovazione si è quasi quadruplicata dal 3,8% nel 2010 al 15,8% nel 2020 ma si tratta di numeri ancora irrisori. A fare da traino in questo sono le realtà più grandi e quelle dirette da giovani: laddove la leadership è esercitata da persone fino a 44 anni il tasso di digitalizzazione arriva al 32,2%, dove invece i dirigenti hanno più di 65 si ferma al 7,6%