
L’indice S&P Global PMI Settore Manifatturiero dell’Eurozona è diminuito a giugno a 52,1, da 54,6 di maggio, segnalando il valore più basso da agosto 2020 e il quinto mese consecutivo di declino del PMI principale
Rallenta l’economia nell’Eurozona ma rimane comunque in espansione. L’indice S&P Global PMI Settore Manifatturiero è diminuito a giugno a 52,1, da 54,6 di maggio, segnalando il valore più basso da agosto 2020 e il quinto mese consecutivo di declino del PMI principale. Il dato resta però al di sopra della soglia critica dei 50 punti, linea di demarcazione tra contrazione ed espansione.
Guardando ai singoli territori ancora una volta i Paesi Bassi hanno riportato il risultato migliore, anche se con una crescita in crollo al livello minimo in 19 mesi. Rispetto a maggio l’Austria ha riportato il rallentamento maggiore, con il suo rispettivo PMI manifatturiero in contrazione di oltre 5 punti. La nazione a riportare il risultato più debole è stata l’Italia, dove è stata riportata la crescita più debole in due anni.
«A giugno il settore manifatturiero dell’eurozona si è spostato verso il declino, con la produzione in contrazione per la prima volta in due anni a causa di una maggiore contrazione della domanda – ha dichiarato Chris Williamson, Chief Business Economist presso S&P Global Market Intelligence. – Gli ordini di beni sono diminuiti al tasso più accelerato degli ultimi due mesi, crollando a giugno in ogni nazione coperta dall’indagine ad eccezione dei Paesi Bassi, dove anche qui il tasso di crescita si è indebolito fortemente nei recenti mesi. La domanda sta adesso diminuendo, con le aziende che riportano come i loro clienti sono più cauti nello spendere a causa dei prezzi più alti e delle incerte previsioni future. La contrazione sembra destinata ad aumentare nei prossimi mesi».