
La multinazionale bresciana, leader mondiale della componentistica, ha visto calare l’utile netto ma crescere vendite e ricavi
Utile netto a 13 milioni di euro, in calo del 22,3% rispetto ai primi sei mesi del 2022 (16,7 milioni). Anche l’Ebitda scivola a 26,9 milioni di euro, -16,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (32,2 milioni).
Sono questi i principali risultati conseguiti nei primi sei mesi del 2022 da Sabaf e approvati dal Cda.
‘«Il primo semestre del 2022 – dice Pietro Iotti, amministratore delegato di Sabaf – si è chiuso con risultati in linea con le attese. In uno scenario macroeconomico che si è gradualmente deteriorato, anche a causa del perdurare del conflitto tra Russia e Ucraina, e caratterizzato da forti tensioni inflazionistiche, il gruppo ha registrato vendite in ulteriore crescita rispetto ai livelli record del primo semestre 2021. La redditività, nonostante i forti impatti legati all’incremento dei costi dell’energia e delle materie prime, si è comunque mantenuta sui livelli storici di eccellenza».
I dati di bilancio mostrano una crescita dei ricavi, saliti a 145,7 milioni di euro, +5,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (137,7 milioni).