
L’appello della Fipe – Confcommercio: “siamo in Europa quelli che hanno aumentato meno i prezzi, erodendo così i margini e in alcuni casi lavorando sotto costo”
Rispetto a un anno fa i costi delle bollette per bar e ristoranti sono triplicati, se nel luglio del 2021 un bar spendeva circa 2.300 euro per 10.031 kWh, nel luglio del 2022 ha speso, per gli stessi consumi, circa 6.950 euro.
E’ quanto denuncia la Fipe – Confcommercio che con il direttore generale, Roberto Calugi, che spiega all’ANSA: «I costi dell’energia siano oggettivamente insostenibili e il problema sia rappresentato anche dai costi delle materie prime, che sono fortemente aumentati. Non chiediamo rimborsi, ma che ci sia un credito d’imposta sugli aumenti energetici e che ci sia un tetto al costo dell’energia, altrimenti non è possibile lavorare».
Tuttavia, prosegue Calugi, «al momento in Italia l’aumento del prezzo della ristorazione è assolutamente sotto inflazione. Siamo in Europa quelli che hanno aumentato meno i prezzi, erodendo così i margini e in alcuni casi lavorando sotto costo».
Secondo i dati della Fipe a luglio 2022 l’aumento dei prezzi della ristorazione in Italia si attesta al +4,9% su luglio 2021, collocando il nostro Paese terzultimo nella classifica dei rincari, prima di Francia (+4,5%) e Grecia (+4,3%), a fronte di una media Ue del +7,4%, con Repubblica Ceca (+23,9%), Slovacchia (+20,3%) e Bulgaria (+20,1%) a guidare la classifica.