
È il secondo Paese dei Balcani ad aderire alla moneta unica dopo la Slovenia, nonché il 27esimo a entrare nell’area Schengen
L’Europa saluta l’inizio del 2023 con una notizia su tutte, ossia l’ingresso della Croazia nell’Eurozona. Un traguardo frutto di un lungo percorso iniziato formalmente nel 2013 con l’ingresso nell’Ue ma avviato insieme al progetto di riforme degli anni 2000; il Paese è entrato anche nell’area Schengen che non ampliava il suo raggio d’azione dal 2008.
La Croazia è il 20esimo Stato ad adottare l’Euro, con l’ultimo ingresso nell’Eurozona che risale al 2015 (Lituania) e il secondo dei Balcani dopo la Slovenia, oltre che il 27esimo ad accedere all’area di libero scambio. La notizia è stata accolta con grande favore dalla presidente della Bce Christine Lagarde, che ha interpretato l’ingresso della Croazia nell’Eurozona come la “dimostrazione che l’euro è una valuta attraente che porta stabilità ai suoi membri“. Ancora più ottimista la presidente della Commissione Von der Leyen secondo cui ieri è stato un “giorno di festa e di orgoglio per i croati, ma anche per tutti i cittadini dell’Europa“.
L’adesione della Croazia alla moneta unica rappresenta infatti il culmine di un lungo processo di riforme fortemente rivendicate anche dal premier Andrej Plenkovic, che plaude al recupero “nei confronti di Paesi occidentali che hanno aderito all’OE quasi un decennio prima di noi“, assicurando che “la Croazia sta ancora cercando di raggiungere gli stessi standard economici e sociali, i livelli di investimento e il clima imprenditoriale dei Paesi più avanzati della Ue“.