
La società di Facebook e Instagram riserva un trattamento preferenziale a certi utenti “vip”. Il consiglio di vigilanza ha proposto 32 regole, ma Meta non le ha accettate tutte
Di solito Meta rimuove rapidamente i post o le immagini su Instagram e Facebook che potenzialmente violano le sue regole quando vengono segnalati. Ma riserva un trattamento preferenziale a determinate organizzazioni e politici, boss, inserzionisti, giornalisti e celebrità, prendendo più tempo per esaminare i loro contenuti per evitare giudizi affrettati.
Il consiglio di vigilanza di Meta, un organo descritto come indipendente ma finanziato dall’azienda, ha criticato questi privilegi, accusando l’azienda di anteporre i propri interessi economici alla necessità di moderare i contenuti. Ha proposto 32 raccomandazioni per rendere il programma di moderazione “cross check” più trasparente, reattivo ed equo. Oggi il gruppo ha dichiarato che ne attuerà 26, in tutto o in parte, e studierà la fattibilità di una di esse. Ne ha respinte altre cinque.
In particolare, Meta si rifiuta di rendere pubblica la lista degli account che ricevono un trattamento privilegiato per motivi commerciali – perchè pagano l’azienda per i suoi servizi o generano traffico – perchè potrebbe “identificarle come potenziali bersagli di attori malintenzionati”.
Il gruppo non vuole inoltre implementare un processo formale per le figure pubbliche, compresi i funzionari governativi, per richiedere un “controllo incrociato”. L’azienda di Mark Zuckerberg non ha nemmeno voluto proibire al suo team di relazioni governative di prendere decisioni sull’inclusione di determinate personalita’ nell’elenco, anche se il consiglio di amministrazione aveva sottolineato che cio’ creava “inevitabili” conflitti di interesse.
Meta ha invece accettato di limitare la visibilità dei messaggi potenzialmente problematici in attesa di revisione e di distinguere tra utenti da proteggere per motivi di diritti umani, come Organizzazioni non governative o giornalisti, e per motivi commerciali. Meta prevede inoltre di modificare i propri sistemi operativi per garantire che le decisioni siano prese piu’ rapidamente e di riferire regolarmente sul “controllo incrociato”.
(foto SHUTTERSTOCK)