
Obiettivo del piano di sviluppo è di accrescere di 1 Gw ulteriore l’installato eolico, quello fotovoltaico di 2 Gw e di dedicare 1 Gw allo sviluppo di rinnovabili per la produzione di idrogeno verde e ai sistemi di accumulo dell’energia
Cinque miliardi di euro: a tanto ammontano gli investimenti che Edison mette in campo per accelerare nella realizzazione di nuova capacità rinnovabile al servizio della decarbonizzazione del Paese. Edison ha un parco di produzione altamente sostenibile e flessibile distribuito su tutto il territorio nazionale, con cui assicura circa il 7% della domanda di energia elettrica. Obiettivo del piano di sviluppo è di accrescere di 1 GW ulteriore l’installato eolico, quello fotovoltaico di 2 GW e di dedicare 1 GW allo sviluppo di rinnovabili per la produzione di idrogeno verde e ai sistemi di accumulo dell’energia (come le batterie e, in particolare, i pompaggi), indispensabili per il bilanciamento della rete e garantire il rilascio di energia green anche nelle ore di mancato funzionamento degli impianti rinnovabili.
Nel 2022 Edison ha prodotto oltre 3.358 GWh di energia rinnovabile, pari al fabbisogno di circa 1.250.000 famiglie, consentendo di evitare l’emissione di 1,3 milioni di tonnellate di CO2. Lo scorso anno la società si è anche confemata tra i leader di settore, grazie alla realizzazione e messa in esercizio di un nuovo impianto eolico a Mazara del Vallo (TP) da 45 MW di potenza complessiva e l’acquisizione di un parco eolico da 66 MW in Campania, in provincia di Avellino, dove, sfruttando le sinergie con un altro impianto limitrofo appartenente al Gruppo, ha dato vita a uno dei parchi eolici più grandi d’Italia, con una potenza complessiva di 136 MW.
«Rafforziamo il nostro impegno nell’accompagnare il Paese nella sfida della transizione energetica – dichiara Marco Stangalino, Executive Vice President e Direttore Power Asset Edison. – Stiamo implemetando un piano concreto di crescita organica, focalizzato sulla realizzazione di nuova capacità rinnovabile, e che integra le diverse fonti di produzione introducendo anche sistemi di flessibilità come i pompaggi e le batterie elettrochimiche, indispensabili per gestire l’intermittenza delle rinnovabili. Entro il 2030 la generazione green rappresenterà il 40% del nostro mix produttivo in uno sforzo importante di decarbonizzazione».
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