
Enria: “banche europee solide e in salute ma non abbassare la guardia sui rischi”
«Le aggregazioni bancarie in Europa, attese da tempo, hanno tardato ad arrivare a causa della riluttanza degli attori del mercato a prendere rischi e integrarsi a livello europeo». E’ quanto afferma Andrea Enria, presidente della Vigilanza europea, durante il Festival dell’Economia di Trento, secondo cui la mancanza di aggregazioni si giustifica anche dal fatto che i valori di libro delle banche sono stati a bassi livelli per anni. Tuttavia, con l’aumento della redditività, si prevede che le condizioni miglioreranno e le banche di successo potranno aggregare altre istituzioni finanziarie.
Le banche europee sono resilineti ma non bisogna adagiarsi. «Gli istituti hanno uno stato di salute buono, per solidità patrimoniale, liquidità e redditività e hanno retto molto bene anche l’impatto di instabilità per le crisi negli Stati Uniti e in Svizzera – ha spiegato. – Però non bisogna essere molto rilassati, èun periodo con rischi elevati: l’incremento dell’inflazione, la rapida uscita dai tassi di interesse negativi e il loro aumento con i mercati che rimangono volatili».
E a chi chiede nuove regole Enria risponde che non ce n’è bisogno. «Il Comitato di Basilea farà delle modifiche per la classificazione dei depositi dei venture capital, che hanno dimostrato di potersi muovere con una velocità impensabile, ma dal punto di vista della Vigilanza europea non servono modifiche al quadro delle regole», ha concluso.
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