
Le immatricolazioni elettriche a maggio arrivano a registrare un +37,8% sullo stesso mese dello scorso anno
In Italia il mondo delle auto elettriche registra progressi ma non riesce a tenersi al passo degli altri Paesi europei anche se, secondo quanto dichiarato da Francesco Naso, segretario generale di Motus-E, sfruttando al meglio le risorse disponibili è possibile raggiungere grandi traguardi.
Guardando i numeri resi noti, le immatricolazioni elettriche a maggio arrivano a registrare un +37,8% rispetto allo stesso mese del 2022. Si tratta di 6.164 auto full electric che nel complesso permettono al mercato auto italiano di crescere del 22,9% a maggio e del 25,9% nel periodo gennaio-maggio. Il canale dei privati nel full electric fa ancora la parte del leone con un +83,2% di immatricolazioni nei cinque mesi a 13.097 unità mentre per le flotte aziendali si ha un +44,2% nei cinque mesi a 2.334 unità
«In Italia stiamo registrando la migliore annata di sempre in termini di immatricolazioni elettriche, eppure restiamo molto lontani dai livelli di market share dei Paesi con cui ambiamo a competere», commenta Naso, secondo cui «rivedendo le politiche incentivanti e fiscali dedicate all’elettrico per privati e flotte, e mettendo a terra i fondi del Pnrr dedicati alle infrastrutture di ricarica ad alta potenza, potremo recuperare il ritardo rispetto a Paesi come Francia e Germania. Il Governo è sensibile e attivo su queste tematiche e l’industria è a completa disposizione per supportarlo nella sua azione».
«Del resto il confronto approfondito con gli altri Paesi Ue indica che il reddito medio incide solo in parte su questi risultati, così come in realtà a livello di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici circolanti ci piazziamo tra gli Stati più virtuosi d’Europa. Accanto alle politiche incentivanti sarà molto importante anche un impegno per far conoscere meglio ai cittadini questa tecnologia».
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