
Nessuna indiscrezione è trapelata circa la presenza fisica o in remoto dei figli alla lettura dei documenti
Aperto il testamento di Silvio Berlusconi. L’attesa, iniziata immediatamente dopo la notizia della morte dell’ex Premier e culminata questa mattina alla notizia dell’apertura, è terminata, appunto, nel momento in cui, di fronte a due testimoni, e presumibilmente dei figli, sono state lette le ultime volontà del Cavaliere che, però, saranno rese pubbliche (forse) domani.
Nessuna dichiarazione dai legali, il che fa pensare che le procedure per l’apertura si siano svolte, almeno per i familiari o per alcuni di essi, attraverso collegamenti da remoto. Le prime indiscrezioni giunte in serata, però, confermerebbero il rispetto della volontà del Cavaliere di garantire continuità aziendale. Infatti sembrerebbe che come aveva detto Fedele Confalonieri sia stata esclusa “qualsiasi ripercussione in famiglia e sull’assetto delle aziende controllate o partecipate da Fininvest”. Marina, già presidente di Fininvest, rimarrebbe con un ruolo concreto a capo della holding. In tutto questo l’altro figlio, Pier Silvio avrebbe già categoricamente smentito ogni ipotesi di vendita di Mfe.
Se, però, il patrimonio azionario e societario è al centro delle curiosità, molto meno sembrerebbe esserlo quello immobiliare. Infatti alcuni pezzi potrebbero essere venduti e, tra questi, Villa Certosa in Sardegna. In vendita, forse, anche la società calcistica del Monza che potrebbe interessare ad alcuni fondi d’investimento statunitensi.
Al centro dell’attenzione la quota cosiddetta fuori dalla legittima, ovvero quel 33% del totale dei beni la cui ripartizione potrebbe ridisegnare gli equilibri di potere all’interno del gruppo Fininvest.
La holding infatti, nel suo portafoglio può vantare titoli come Mfe (ex Mediaset) e di cui ha il controllo con il 50%delle azioni, Mondadori (53,3%), Mediolanum (30%).
FOTO: SHUTTERSTOCK