
Aumentano le aziende che estendono la polizza incendi ad altri tipi di eventi naturali
Le ultime tempeste improvvise e disastrose, i cosiddetti downburst, hanno creato danni per miliardi non solo all’agricoltura ma anche alle auto e agli edifici. IN caso di cattiva gestione del territorio, ove ciò sia innegabile, spesso è il Comune a risarcire. Il che ha portato molti a inviare proprio alle istituzioni la documentazione per ottenere il risarcimento.
Altri, invece, che per loro fortuna si sono visti distruggere “solo” le auto, hanno fatto un’amara scoperta e cioè che la classica RdC auto, cioè l’assicurazione obbligatoria, e la cosiddetta polizza Kasko non coprono questa tipologia di danni per i quali, invece, è necessario stipulare altri tipi di polizze ad hoc. Come riportano le associazioni di categoria, nel 2022, si visto un aumento delle imprese (grandi e medie) che hanno deciso di estendere la polizza incendi ad altri eventi naturali.
Bene sempre e comunque considerare i danni che rientrano nella polizza come anche l’importo della franchigia. Inoltre bisogna sottolineare che, sebbene nel mondo stiano iniziando a diffondersi sempre più di più le polizze contro gli eventi naturali estremi, in Italia solo il 5% delle case è assicurato contro le calamità. Inoltre, proprio per il moltiplicarsi degli eventi stessi è facile prevedere una aumento del premio da pagare.
Per ottenere il rimborso, nella malaugurata ipotesi che ce ne sia necessità, la dinamica non differisce molto da quanto solitamente si deve fare epr un incidente d’auto. Infatti oltre alla canonica denuncia alle forze dell’ordine, sarà necessario contattare, come sempre, l’assicurazione per avviare l’iter. In questo caso ad aiutare il perito potranno essere delle fotografie scattate per documentare l’accaduto e quantificare i danni.
FOTO: ANSA/GIULIO DEL FIORENTINO