
In attesa che il governo decida su Tim (forse), il colosso finanziario newyorkese punta al delisting della società spaziale tedesca
Kkr ha annunciato l’intenzione di lanciare un’offerta di acquisizione del 30% del capitale dell’azienda di space economy tedesca Ohb, e che porterà al delisting.
Il colosso finanziario newyorkese propone 44 euro per azione, con un premio del 39% sul prezzo medio di Ohb degli ultimi tre mesi e valorizza l’intera società 768 milioni in termini di capitalizzazione di Borsa.
Kkr investirà fino a 338 milioni in Ohb, in quanto oltre all’Opa, la società di investimenti si è impegnata a sottoscrivere un aumento di capitale di Ohb del 10% e una sua affiliata investirà altri 30 milioni nello sviluppo di Rocket Factory, una filiale di Ohb, tramite bond convertibili.
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La famiglia Fuchs, che controlla un po’ meno del 70% resterà azionista di maggioranza e Marco Fuchs ha avuto la proroga dell’incarico di Ceo per altri cinque anni.
Come precisa un comunicato, “Kkr e gli azionisti di maggioranza hanno siglato un accordo di collaborazione in base al quale gli azionisti di maggioranza si asterranno dall’accettare l’offerta di Kkr e continueranno a detenere la quota di maggioranza di Ohb”.
“Il rafforzamento di Ohb come azienda europea indipendente e partner di Governi e istituzioni rafforza la sicurezza e la sovranità europea nello spazio”, ha dichiarato Marco Fuchs in un comunicato, sottolineando che Kkr, in qualità di azionista di minoranza sosterrà la crescita dell’azienda nel lungo termine.
“Il mercato mondiale delle soluzioni spaziali continuerà a crescere e vediamo un potenziale importante in Europa”, ha dichiarato Christian Ollig, partner responsabile per l’area tedesca di Kkr.
Il settore spaziale è in effetti in ebollizione a livello globale, soprattutto dopo la discesa in campo dei multimiliardari Elon Musk con la sua Space-X e Jeff Bezos con Blue Origin, con la loro elevatissima “potenza di fuoco”.
Le origini di Ohb sono alquanto umili e risalgono a una piccola officina con cinque dipendenti dedita a riparare i sistemi idraulici per l’esercito tedesco. Nel 1981 Christa Fuchs ha rilevato l’azienda, poi si è associata con altri componenti della famiglia e la ha ri-orientata verso l’industria spaziale. Oggi Ohb, che ha sede a Brema, conta tra i propri clienti il governo tedesco e altri governi europei. Fabbrica satelliti e altri prodotti per il sistema Galileo, per le previsioni meteorologiche e per la Stazione spaziale internazionale.
La società fornisce anche tecnologie per la ricerca della vita su Marte, per seguire il cammino delle comete e per il supporto del lancio di razzi.
Nel 2022 la società, che ha 3mila dipendenti, ha realizzato un fatturato di circa 1 miliardo di euro. Nel primo semestre del 2023 ha registrato un utile pre-imposte di 19,6 milioni di euro e ha indicato di avere un portafoglio ordini di 1,8 miliardi di euro.