Nel primo trimestre dell’anno gli investimenti diretti esteri in Cina sono crollati del 56%. La debole domanda interna, infatti, oltre ai regolamenti spesso all’insegna del protezionismo, sembrano aver scoraggiato le imprese estere i cui investimenti diretti netti nono sono andati oltre la soglia dei 10,3 miliardi di dollari. Un trend che si è intravisto già dal secondo trimestre del 2022, in parallelo con le problematiche derivanti dai vari lockdown su Shanghai ed altre realtà produttive del Dragone.
Ma non è l’unico dato negativo per Pechino. Secondo quanto reso noto dalla Camera di Commercio Ue in Cina, nonostante gli sforzi diplomatici recenti, il sondaggio sulla fiducia delle imprese, ha denunciato il livello più basso degli ultimi 20 anni per quanto riguarda il sentiment e le prospettive di fare affari in Cina. Otre un quarto degli intervistati, infatti, si sono dichiarati pessimisti circa il loro attuale potenziale di crescita e il 44% pessimista sulle prospettive future.