Il Governo turco scende in campo per combattere l’inflazione, arrivata a quasi il 70% nel mese di aprile, attraverso un piano triennale di risparmio che mira a tagliare appunto la spesa pubblica. «La nostra priorità è combattere l’alto costo della vita. Una inflazione ridotta a una cifra è fondamentale per garantire una crescita sostenibile», ha sottolineato Mehmet Simsek, ministro dell’Economia, durante la presentazione del programma a Ankara.
Il piano prevede in particolare una serie di misure restrittive sul bilancio che riguarderanno l’intero apparato pubblico e che, per alcune di esse, necessiteranno di adeguamenti legislativi da portare avanti in Parlamento, ha aggiunto il ministro. Si prevede una diminuzione del 10% sui bilanci per l’acquisto di beni e servizi e del 15% per gli investimenti, fatta eccezione per le spese dirette alle aree colpite dal sisma di febbraio 2023. Inoltre è stato già comunicato il congelamento del salario minimo, che in precedenza era solito essere aggiornato a luglio, diversamente dagli ultimi due anni.
La banca centrale ha aumentato i tassi di 3.650 punti base da giugno, incluso un aumento di 500 punti base a marzo a causa del deterioramento delle prospettive di inflazione. Il mese scorso ha mantenuto i tassi stabili, ma ha promesso di inasprire ulteriormente nel caso di un significativo deterioramento dell’inflazione. L’ente prevede che l’inflazione raggiunga il picco intorno al 73-75% a maggio e inizi a scendere nella seconda metà dell’anno, per raggiungere il 36% alla fine del 2024.