
L’Europa retrocede
Wall Street si muove sulla parità in un clima di attesa per il nuovo piano di stimolo Usa, con Democratici e Repubblicani che ancora non hanno trovato una intesa sulle misure da inserire, con disaccordi che persistono soprattutto su alcuni punti chiave, come l’indennità di disoccupazione. E così in questo quadro l’indice Dow Jones segna un -0,05%, l’S&P500 scivola dello 0,12% e il Nasdaq è debole con un -0,11%.
Viaggiano in calo anche le Borse europee, con Londra, Milano e Madrid che guidano i ribassi anche se la flessione si è ridotta dopo il dato Usa sul mercato del lavoro. Le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione: sono state 1,186 milioni, un numero inferiore rispetto alle attese che erano per un dato a 1,423 milioni. Nel corso della mattina gli indici hanno più volte cambiato la direzione di marcia, con Francoforte che è addirittura arrivata a salire dell’1%, festeggiando il buon dato sugli ordini manifatturieri tedeschi, saliti ben oltre le attese a giugno, del 27,9% rispetto al mese prima, anche se sul confronto annuo sono scesi dell’11,3%.
A Piazza Affari va avanti a pieno ritmo la stagione delle trimestrali. Oggi gli occhi degli operatori sono tutti puntati su Unicredit che ha diffuso numeri del secondo trimestre migliori delle attese con un utile di 420 milioni (leggi qui). Male invece le Pirelli. Del resto la società di pneumatici ha chiuso il primo semestre in perdita e ha rivisto al ribasso le stime per fine anno. Sono in netto ribasso le Tenaris sempre sull’impatto della semestrale, chiusa con ricavi per tre miliardi di dollari, in contrazione del 21% rispetto ai 3,79 miliardi realizzati nei primi sei mesi dello scorso anno e un risultato operativo è negativo per 600 milioni di dollari (da +493,5 milioni).
Fuori dal paniere principale, la Roma è balzata in avvio, ma poi ha invertito la rotta nel giorno in cui è stato annunciato il passaggio di proprietà (guarda qui). Sono inoltre in evidenza le azioni di Banca Mps con l’istituto senese che, secondo Il Sole 24 Ore, sarebbe al lavoro per emettere un bond subordinato da 2-300 milioni sottoscritto dal Mef per “tamponare” le richieste Bce e permettere così il via libera alla vendita di 8,1 miliardi di crediti deteriorati ad Amco (acquirente anche di una parte dei deteriorati di Creval).
L’euro, dopo essersi spinto in area 1,19 dollari, ha fatto dietrofront portandosi a 1,1844 dollari (ieri a 1,189 dollari). Ha fatto marcia indietro anche il petrolio che adesso arretra di oltre l’1% . Non si arresta la corsa dell’oro: il valore spot dell’oro giallo si attesta a 2051.1265 dollari l’oncia.
di: Maria Lucia PANUCCI
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