L’Asia è in ripresa grazie al Pmi manifatturiero cinese. L’euro tocca i massimi annuali rispetto al dollaro e l’oro si riavvicina al valore di 2.000
Apertura in rialzo per le Borse europee in un inizio di settembre che si prospetta interessante per gli investitori sia a livello di dati macro sia per quanto riguarda la ripresa economica dopo le fasi più dure dell’emergenza sanitaria. Nei primi minuti di contrattazioni il Dax sale dello 0,51% mentre il Cac40 mostra un aumento dello 0,14 per cento. In calo, invece, il Ftse 100 che lascia sul parterre circa lo 0,7% dopo la chiusura per festività di ieri.
I mercati asiatici sono in recupero in scia al forte settore manifatturiero cinese. L’indice Nikkei della Borsa di Tokyo ha chiuso piatto a quota 23.138,07 punti. L’indice Hang Seng di Hong Kong è scambiato in crescita dello 0,03%, mentre lo Shanghai Composite ha recuperato le perdite iniziali e si attesta ora sulla parità. Il Pmi manifatturiero Caixin ad agosto è salito oltre le attese a 53,1, il livello più alto da gennaio 2011, spinto dalla prima crescita quest’anno negli ordini all’export, un segnale di ripresa dalla crisi provocata dal Covid-19.
Invece nel secondo trimestre le società giapponesi, alle prese con la crisi Coronavirus, hanno effettuato il maggior taglio da un decennio a spese per impianti e attrezzature: la capital expenditure è scesa dell’11,3% su anno dal +0,1% del periodo gennaio-marzo, un dato che suggerisce che potrebbe volerci molto tempo per un pieno rimbalzo dell’economia. Il tasso di disoccupazione in Giappone a luglio si è portato al 2,9% (attese 3%) dal 2,8% del mese precedente, mentre il Pmi manifatturiero relativo ad agosto a cura di Jibun Bank nella lettura finale è salito a 47,2.
L’euro prosegue la sua scalata sul dollaro, toccando i massimi annuali e avvicinandosi al cambio a 1,20: precisamente, la moneta unica guadagna il +0,44% sulla divisa americana, portandosi a 1,199. Il biglietto verde è debole anche rispetto alla sterlina britannica, che supera il cambio a 1,34: +0,34% a 1,3414. Il dollaro perde terreno infine nei confronti dello yen giapponese, cambiando a 105,65 (-0,23%). Del dollaro debole beneficia l’oro, che si riavvicina a quota 2.000 dollari l’oncia: il lingotto guadagna il +0,89% e si attesta al valore di 1.996. In aumento anche il petrolio: Wti a 43,02 dollari al barile (+0,96%), Brent a 45,76 (+1,06%).
In assenza di nuove emissioni da parte del Mef, lo spread ha concluso la giornata di ieri in rialzo di tre punti, attestandosi a 148 punti base.
In riferimento ai dati macro oggi in Italia è atteso in giornata l’indice Pmi manifatturiero di agosto, che secondo il consenso degli analisti dovrebbe registrare un valore di 52, in piena espansione e in aumento rispetto al 51,9 di luglio. Lo stesso indice verrà rilasciato relativamente all’Eurozona, con consenso a 51,7, e alla Germania (53). Giornata importante anche per i tassi di disoccupazione: quello italiano dovrebbe essere intorno al 9,1%, quello europeo all’8% e quello tedesco al 6,4%. Dall’altra parte dell’Atlantico verrà invece comunicato il valore dell’indice Ism manifatturiero di agosto, con consenso a 54,5 dal precedente 54,2.
di: Maria Lucia PANUCCI
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