
Ribassi contenuti in Asia. Il manufatturiero tedesco sale meno delle attese. Focus sui dati del lavoro americano
Seduta negativa per le Borse europee che aprono in ribasso nell’ultima seduta della settimana. Nei primi minuti di contrattazioni prevalgono le vendite con il Dax di Francoforte che cede quasi l’1%, giù anche il Cac40 e il Ftse 100 che lasciano sul terreno rispettivamente lo 0,87% e lo 0,77%.
L’improvviso ribasso di ieri a Wall Street, innescato dai titoli tecnologici (Nasdaq -4,96%, S&P -3,51% e Dow Jones -2,78%), che ha interrotto la lunga fila di sedute consecutive al rialzo degli indici, si è abbattuto anche sull’Asia: l’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha chiuso in ribasso dell’1,11% a 23.205,43 punti, Shanghai ha perso l’1,15% e Hong Kong l’1,52%.
Per la maggior parte degli analisti quella di ieri a Wall Street è stata una pausa salutare del rally e non un inizio di inversione di tendenza dato che restano tutte le condizioni di supporto ai listini, in primis la politica monetaria ultra-espansiva varata dalle banche centrali in risposta all’epidemia e destinata a restare tale per lungo tempo.
Nel valutario il dollaro è poco mosso in attesa dei dati sul mercato del lavoro Usa. Entrando nel dettaglio dei principali cross, l’euro/dollaro tratta a 1,185, -0,08%, il dollaro/yen è a 106,16 (-0,009%) e il cambio tra sterlina e dollaro viaggia a 1,3270, -0,045%.
Sul fronte delle commodities, il petrolio è in calo di circa l’1%: il Wti segna il -1,04% a 40,94 dollari e il Brent fa -0,93% a 43,66 dollari. Oro in leggera ripresa a 1.938 dollari l’oncia, +0,046%, segno che non c’è fuga dagli asset rischiosi verso i porti sicuri dopo le perdite di ieri di Wall Street.
Scarna la seduta di oggi sul fronte macro in Europa. L’unico indicatore di rilievo arriva dalla Germania dove gli ordini al settore manifatturiero in luglio sono saliti del +2,8% su base mensile dopo il +27,9% del mese precedente per via della fine del lockdown, meno del consenso (+6%).
Negli Usa invece il focus è sul mercato del lavoro con gli aggiornamenti sulle paghe del settore non agricolo, sul tasso di disoccupazione e sulla retribuzione media oraria, tutti di agosto. Questi indici dovrebbero dare un’idea più precisa del ritmo di ripresa dell’occupazione americana.
di: Maria Lucia PANUCCI
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