
Pesa però comunque il nuovo ribasso dell’indice dei titoli tecnologici Usa che in tre sedute ha perso il 10%. L’Asia è in rosso dopo la sospensione delle sperimentazioni del vaccino di AstraZeneca
Le Borse europee reagiscono nonostante la nuova ondata di vendite che si è scatenata ieri a Wall Street trascinata dai titoli tecnologici, con il Nasdaq che è arrivato a cedere il 4,1% a 10.847, il che vuol dire un ribasso del 10% nelle ultime tre sedute. Il Dow Jones ha lasciato sul terreno il 2,3% a 27.500 e l’S&P ha ceduto il 2,8% a 3.331.
E così nei primi minuti di contrattazioni l’indice londinese Ftse 100 sale dello 0,15%, mentre il Cac40 e il Dax avanzano rispettivamente dello 0,20% e dello 0,35%.
Il sell-off delle azioni hi-tech Usa è stato accompagnato dal tonfo del petrolio con il Brent sceso sotto 40 dollari, cosa che non accadeva da giugno scorso, innescando nuove preoccupazioni per la crescita economica mondiale. E anche stamani sui mercati asiatici il greggio resta debole: il Wti cede lo 0,54% a 36,56 dollari e il Brent fa -0,43% a 39,61 dollari. Tra le altre commodities è in calo anche l’oro che al momento perde lo 0,432% a 1.934 dollari l’oncia.
Fa male l’Asia che è in deciso ribasso soprattutto dopo l’annuncio di questa notte da parte di AstraZeneca, che ha sospeso la sperimentazione umana sul vaccino anti-Covid dopo che un soggetto a cui era stato inoculato l’antivirus ha avuto sintomi definiti gravi. Il Nikkei perde l’1,2%, l’Hang Sen lo 0,96%, Shanghai l’1,02%,
Sul fronte macro in Cina ad agosto i prezzi alla produzione sono scesi del 2% su base annua ma il calo è stato inferiore rispetto al -2,4% di luglio. I prezzi al consumo nel frattempo sono saliti del 2,4% su base annua, come nelle previsioni, ma meno rispetto al +2,7% di luglio.
La seduta oggi si profila scarica di dati rilevanti in Europa, mentre gli Usa pubblicheranno l’indice settimanale delle richieste mutui e l’indice settimanale Redbook.
Nell’obbligazionario si segnala l’asta di Bot a 12 mesi per 7 miliardi del Tesoro italiano che ieri ha fatto il tutto esaurito con il Btp al 2041 emesso via sindacato con richieste pari a 84 miliardi di euro a fronte di una offerta pari a 10 miliardi. Il Btp, che ha una cedola fissa dell’1,8%, è stato prezzato a 99,765. Il tutto mentre lo spread Btp-Bund ha chiuso ieri in rialzo del 2% a 153,8 punti base.
di: Maria Lucia PANUCCI
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