L’Asia è mista e non si scompone più di tanto dopo l’elezione a premier di Suga
Partenza poco mossa per le Borse europee con gli investitori che sono concentrati sul meeting del Fomc, il braccio operativo della Fed, iniziato ieri e che si conclude oggi con l’annuncio delle decisioni di politica monetaria e soprattutto con la successiva conferenza stampa del presidente Jerome Powell. Le attese sono per una conferma dei tassi, dopo che la scorsa primavera la Fed li ha portati nell’intervallo 0-0,25% in risposta alla crisi del Covid-19,. Da seguire anche le previsioni economiche trimestrali su Pil, disoccupazione e inflazione che fornirà l’istituto e su questo fronte si scommette che la Fed darà stime di ripresa anche se lascerà i tassi a zero fino a quando la maggiore economia del mondo uscirà dalla profonda crisi provocata dalla pandemia.
In questo contesto nei primi minuti di contrattazione l’indice inglese Ftse 100 cede lo 0,4%, mentre il Cac40 e il Dax si muovono sulla linea della parità.
L’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha chiuso la sessione praticamente piatto, con una variazione pari a +0,02% a 23.458,95. Nessun entusiasmo per la notizia dell’elezione, ormai scontata, del nuovo premier giapponese, Yoshihide Suga dopo le dimissioni per problemi di salute di Shinzo Abe (leggi qui). Altre borse asiatiche sono miste, con Shanghai in calo dello 0,35%, Hong Kong in flessione dello 0,18%. Sidney +0,94%, Seoul -0,31%.
L’economia del Giappone ha continuato dal canto suo a lanciare segnali di SOS: nel mese di agosto le esportazioni sono crollate del 14,8% su base annua, comunque a un ritmo inferiore rispetto al tonfo -16,1% atteso dagli economisti. Le importazioni sono scese in modo significativo anch’esse, cadendo del 20,8% a 4,98 trilioni di yen, giù per il 16esimo mese consecutivo, sulla scia del calo dei prezzi per le importazioni di crude oil dagli Emirati Arabi Uniti e altri Paesi.
Il petrolio stamani è in rialzo sui mercati asiatici dopo le chiusure dei pozzi nel golfo del Messico per l’uragano Sally. Il greggio di riferimento europeo Brent è a 41,10 dollari al barile (+1,41%) mentre il Wti sale a 38,92 dollari al barile (+1,67%). Nel valutario l’euro/dollaro è stabile a 1,185 in attesa della Fed, il dollaro/yen è a 105,31, -0,11% e il cambio sterlina/dollaro è a 1,289, +0,05%.
di: Maria Lucia PANUCCI
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