
Chiude male Wall Street. L’Asia tiene meglio
Partenza piatta per le principali Borse europee dopo i cali di ieri mentre l’Oms ha espresso preoccupazioni per la situazione dei contagi da Coronavirus in Europa. I contagi sono saliti a 30 milioni nel mondo, secondo i calcoli di Reuters. In Francia tornano sopra quota 10.000 nelle ultime 24 ore e il Governo ha optato per la chiusura delle scuole in alcune città del Paese, mentre Londra ha annunciato nuove restrizioni nel nord-est dell’Inghilterra, con il premier Boris Johnson che ritiene che sia necessario “essere duri adesso” per salvare il Natale. In rosso Wall Street: il Nasdaq è sceso dell’1,27%, con un calo del 10% dai massimi di inizio settembre, il Dow Jones dello 0,47% e l’S&P dello 0,84%.
In questo contesto in apertura l’indice Eurostoxx 50 segna nei primi minuti di contrattazione un -0,01%. A Francoforte il Dax è poco mosso con un -0,01%, a Parigi il Cac40 scivola dello 0,11% e a Londra l’indice Ftse100 segna un -0,25%.
Il nervosismo degli investitori è legato da una parte alle incertezze sulle tempistiche dell’arrivo di un vaccino anti-Covid, dall’altra alle incognite sulla ripresa dell’economia Usa in assenza di ulteriori nuovi stimoli sia politici, sia monetari dopo la mancanza di novità su questo ultimo fronte nel meeting della Fed di mercoledì (leggi qui).
Diversa la situazione in Asia dove i listini hanno chiuso poco sopra la parità stamani: il Nikkei fa +0,10%, Shanghai +1,18% e Hong Kong +0,33%) anche se alcuni titoli di società tecnologiche hanno risentito della pressione sulle vendite che si sta registrando in questi giorni negli Usa. Nel frattempo il Giappone ha comunicato che il Paese è tornato in deflazione dopo oltre quattro anni dall’ultimo calo tendenziale dei prezzi al consumo. Il dato di agosto, dopo due mesi di stagnazione, ha segnato un -0,4% rispetto allo stesso mese di un anno fa. La diminuzione era comunque attesa dalla Banca del Giappone che prevede una ripresa dei prezzi tra lo 0,2% e lo 0,5% a partire dal 2021.
Nel valutario l’euro è in leggero rialzo sul biglietto verde in avvio di giornata. La moneta unica europea viene indicata a 1,1850 dollari (+0,04%). Il cambio dollaro/yen è a 104,81, +0,08% e il cross tra sterlina e dollaro viaggia a 1,296, -0,1% dopo che la Banca di Inghilterra ieri si è detta pronta “ad utilizzare tutti gli strumenti a seconda della necessità” (guarda qui).
Il petrolio è ancora in rialzo nonostante il riavvio della produzione offshore Usa dopo il passaggio dell’uragano Sally. Il Brent guadagna lo 0,67% a 43,59 dollari al barile mentre il Wti sale dello 0,63% a 41,23 dollari al barile. L’oro sale a 1.960 dollari, +0,51%.
Per quanto riguarda i dati macro le vendite al dettaglio della Gran Bretagna sono salite dello 0,8% a livello mensile e del 2,8% su base annuale ad agosto. In Germania da seguire sono i prezzi alla produzione di agosto. In arrivo poi gli aggiornamenti sugli ordini all’industria di luglio in Italia e a seguire gli Usa pubblicheranno l’indice di fiducia dei consumatori Michigan di settembre preliminare e il superindice di agosto.
di: Maria Lucia PANUCCI
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