
Fari puntati sul primo dibattito tra Trump e Biden per le elezioni presidenziali. Attesi gli indici di fiducia dell’Eurozona e degli Stati Uniti
Apertura in calo per i mercati europei dopo il rally di inizio settimana. L’indice Eurostoxx 50 rallenta dello 0,42%. A Francoforte il Dax scivola dello 0,60%, a Parigi il Cac40 cede lo 0,41% e a Londra l’indice Ftse100 segna un -0,27%.
Trattano invece in territorio misto le Borse asiatiche, con Tokyo e Shanghai appaiate intorno al +0.45% e Hong Kong in rosso a -0,55%.
Oggi è previsto il primo dibattito televisivo tra i candidati alle presidenziali americane, Donald Trump e Joe Biden. L’America finalmente riprende fiato dopo la decisione di aiutare il Paese martoriato dal Coronavirus con nuovi stimoli fiscali. La speaker della Camera Nancy Pelosi ha annunciato nella giornata di ieri che che i Democratici stanno mettendo a punto un pacchetto da 2.200 miliardi, più piccolo di quello promesso in precedenza ma sicuramente superiore a tutte le offerte avanzate dai Repubblicani.
In Europa si torna invece a parlare di Brexit: Regno Unito e Ue hanno indicato che un accordo è ancora lontano, dopo che ieri sono ripresi i negoziati sull’attuazione del trattato di recesso, che l’Esecutivo guidato da Boris Johnson ha cercato di rinnegare.
Dopo il rafforzamento del dollaro registrato negli ultimi giorni, l’euro scambia vicino alla parità col biglietto verde: +0,06% a 1,1669. Leggermente più robusto il posizionamento della sterlina britannica che registra un +0,18% a 1,2851 rispetto alla divisa americana. Dollaro in lieve ripresa anche sullo yen giapponese: +0,07% a 105,56.
Petrolio in calo in entrambi i listini principali: il Wti torna pericolosamente vicino al valore limite di 40 dollari al barile e scambia a 40,31 (-0,71%), mentre il Brent è in rosso del -0,54% a 42,20 dollari. Il rafforzamento del dollaro condiziona anche un calo delle quotazioni dell’oro che sono in ribasso del -0,03% a 1.881 dollari l’oncia.
Per quanto riguarda l’Italia, questa mattina il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, incontrerà i capidelegazione al Governo delle forze di maggioranza per discutere della Nota di aggiornamento al Def. La Nadef arriverà in Consiglio dei ministri molto probabilmente domani sera. La prospettiva del Governo sui conti pubblici è di far rientrare il rapporto debito/Pil al 150% dopo il 157-158% del Pil nell’anno dell’emergenza Covid-19. Il deficit/Pil, dopo il quasi 11% del 2020, dovrebbe scendere attorno al 6%, per rallentare ancora verso il 3% a fine periodo nel 2023. Il motore sarebbe rappresentato da un Pil in rimbalzo verso il +6% l’anno prossimo e destinato a rimanere tonico, sopra il 2%, anche negli anni successivi.
Attenzione oggi anche al dato sull’inflazione in Germania che potrebbe riaprire il dibattito all’interno della Bce sulle misure da adottare di fronte a prezzi che non riescono a risalire. Tra gli altri dati, da seguire gli indici di fiducia nell’Eurozona e la fiducia dei consumatori negli Stati Uniti.
di: Maria Lucia PANUCCI
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