
Il lockdown spaventa i listini europei. Piazza Affari giù del 3%
Apertura in rosso per Wall Street. A New York, l’indice Dow Jones lascia sul parterre lo 0,89%, portando avanti la scia ribassista di tre cali consecutivi avviata martedì scorso; si muove in retromarcia anche l’S&P-500 che scivola a 3.453 punti. Negativo il Nasdaq 100 (-1,19%) assieme all’S&P-100 (-1%).
A pesare sul sentiment è il fatto che l’accordo sul tanto atteso stimolo economico negli Stati Uniti probabilmente non sarà raggiunto prima delle elezioni presidenziali ha annuvolato ulteriormente le prospettive. Non aiuta neanche il dato sui sussidi alla disoccupazione, saliti di 53 mila unità a quota 898 mila, peggio delle stime. Migliora, invece, l’indice manifatturiero della Fed iPhiladelphia di ottobre, oltre le stime a 32,3 punti. In linea con le stime i prezzi import, saliti a settembre dello 0,3%. Sul fronte delle trimestrali, dopo la delusione per i numeri di Bank Of America e Wells Fargo, sono arrivati i numeri di Morgan Stanley, migliori delle attese. L’utile nel trimestre è aumentato del 25% a 2,7 mld di dollari con ricavi per 11,7 mld.
Vendite sui listini azionari europei, spaventati da possibili lockdown dopo le nuove misure restrittive annunciate da alcuni Paesi europei, Francia e Spagna in primis, per contenere il contagio di Covid-19.
Piazza Affari è arrivata a perdere il 3%, dopo che in Italia si è registrato il numero record di nuovi casi dall’inizio della pandemia. Solo Bper resta a galla sul Ftse Mib, giù sia i titoli industriali con Tenaris e Pirelli in fondo al listino. Dalle vendite sui bancari si salva anche il Banco Bpm con gli insistenti rumor di M&A secondo cui il gruppo avrebbe firmato un accordo di riservatezza con Credit Agricole per uno scambio di informazioni finalizzato a valutare una possibile combinazione con gli asset italiani del gruppo francese. Limita la flessione Atlantia dopo l’exploit innescato dalle trattative in esclusiva con Cdp per definire il riassetto di Autostrade per l’Italia.
La sterlina è quasi piatta rispetto al dollaro e all’euro.
di: Maria Lucia PANUCCI
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