
Questo bene primario diventa una commodity esattamente come l’oro ed il petrolio. Ecco le conseguenze
Investire in uno strumento finanziario come i “futures”? Facile come bere un bicchier d’acqua. È proprio il caso di dirlo, sebbene questo prodotto borsistico sia tutt’altro che alla portata di tutti, perché proprio l’acqua, il bene primario per eccellenza, sta per diventare una commodity.
Prima di entrare nel merito dell’annuncio, che ha subito scatenato polemiche e dibattiti tra fazioni opposte, è bene chiarire il significato di questi due termini anglosassoni, ampiamente utilizzati in finanza.
Le commodities non sono altro che materie prime che vengono negoziate sui mercati borsistici, chiaramente non fisicamente, ma con titoli legati al loro valore: per fare degli esempi, il caffè, l’oro, il petrolio, lo zucchero.
I futures, invece, sono dei prodotti di trading molto avanzati, certamente non adatti ai principianti, grazie ai quali si tratta il valore futuro previsto di un titolo. Nati come copertura per bilanciare determinate posizioni più o meno aggressive sul mercato, sono poi diventati un prodotto altamente speculativo fine a sé stesso.
Appare chiaro, quindi, che pensare all’acqua collegata a questi concetti economici di profitto individuale lascerebbe confuso anche il più sfegatato dei neo-liberisti. Eppure è proprio quanto intendono fare al Cme (Chicago Mercatile Exchange) Group, uno dei più grandi e storici operatori del settore al mondo, rendendo l’acqua un future entro la fine del 2020. L’idea, nata in collaborazione con Nasdaq, porterà sulla piattaforma Globex questa inedita merce, basata sul “Nasdaq Veles California Water Index”, indice che registra le variazioni del prezzo dell’acqua in cinque aree della California. Per ora l’operazione riguarda solo questa regione, ma tutto fa pensare che se avrà successo potrà essere estesa a livello globale.
Non si tratta “solo” (si fa per dire) dell’acqua utilizzata per l’irrigazione, o quella – importantissima in questo territorio – per spegnere gli incendi, ma anche di acqua potabile.
Cme risponde alle critiche spiegando i vantaggi: futures trasparenti permetteranno di allineare domanda e offerta e di regolare le transazioni. Inoltre aiuteranno amministrazioni locali, aziende agricole e industrie a difendersi dai rischi legati alle carenze idriche. Eppure per noi “malpensanti” il vero motivo è palese: l’oro azzurro, non a caso chiamato così, aumenterà sempre di più il suo valore, essendo drammaticamente ogni anno più scarso.
Il fatto che un fondo di investimento possa sancire il prezzo dell’acqua, mercificandola come i diamanti, giocando sulla sua carenza, fa a dir poco paura. Qualcuno si arricchirà a dismisura, sulla pelle di qualcun altro: è la storia del mondo. Come dicevano i nostri vecchi, «ci faranno pagare anche l’aria che respiriamo». Ci siamo quasi arrivati.
di: Matteo VALLÉRO
Direttore editoriale Business24
articolo uscito nella rubrica IL CAPITALE sul quotidiano La Verità di ieri 15 Ottobre 2020
FOTO: ANSA
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