In un’estate torrida come quella che stiamo vivendo la notizia resa nota da Federcontribuenti deve far riflettere. Secondo le sue rilevazioni, infatti, in Italia si registra un grave problema di dispersione idrica sia durante il trasporto dalle fonti che nel sistema di distribuzione ai consumatori, e “rappresenta una delle principali criticità per il sistema idrico nazionale”. La conferma arriva da un report del Comitato Scientifico di Federcontribuenti che cita dati ISTAT e del Censis. Secondo l’analisi l’Italia è tra i paesi europei con il più alto tasso di dispersione idrica con il 40% dell’acqua immessa nelle reti idriche persa prima di raggiungere le abitazioni. Una percentuale che, già di per sé alta, arriva addirittura oltre il 60% in regioni come Calabria e Sicilia.
”Questi dati evidenziano un problema strutturale che – secondo il report di Federcontribuenti – se non affrontato con urgenza, rischia di compromettere seriamente l’approvvigionamento idrico per le future generazioni perchè le cause della dispersione dell’acqua in Italia sono molteplici. Tra le principali vi sono la vecchiaia delle Infrastrutture: Gran parte delle reti idriche italiane è stata costruita decenni fa e non ha ricevuto adeguati interventi di manutenzione. Le tubature, spesso obsolete e realizzate con materiali ormai superati, sono soggette a rotture e perdite per non parlare poi della mancanza di investimenti perchè la scarsa attenzione politica e la mancanza di fondi destinati al settore idrico hanno portato a un ritardo nella modernizzazione delle infrastrutture. La frammentazione della gestione, con molte piccole aziende locali incaricate di gestire le risorse idriche, ha ulteriormente complicato la situazione”.
E ancora ”La percezione di un’abbondanza illimitata di risorse idriche, soprattutto nelle regioni più ricche d’acqua, ha portato a un uso disinvolto e poco attento dell’ ‘oro blu”’. Riguardo l’impatto ambientale ed economico il report sottolinea come ”da un lato, il continuo spreco di risorse idriche aumenta la pressione sugli ecosistemi, riducendo la disponibilità di acqua per gli habitat naturali e aggravando i fenomeni di siccità. Dall’altro, le perdite d’acqua comportano costi elevati per i gestori delle reti idriche, costi che vengono spesso trasferiti sulle bollette dei contribuenti”.