Crisanti: “Sulla distribuzione del farmaco messo a punto da Pfizer è necessaria la catena del freddo: deve essere conservato a -80°”
«Le prime dosi di vaccino saranno disponibili in Italia a metà gennaio. Andranno prima agli operatori sanitari, alle forze dell’ordine e alle fasce più fragili della popolazione ma ci sono tutti i presupposti perché si veda il punto di svolta». A dare la buona notizia è il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli.
Per quanto riguarda la distribuzione del farmaco Locatelli spiega che è decisiva la catena del freddo. «Con il ministro della Salute, Aifa, Spallanzani, Iss si è già iniziato largamente a ragionare sulla problematica ed elaborare una strategia per affrontare compiutamente distribuzione e somministrazione del vaccino senza impatti negativi sulla catena di distribuzione, che ha bisogno di temperature particolarmente basse», ha aggiunto.
Per quanto riguarda quello formulato da Pfizer, uno dei più promettenti, la questione è molto delicata. «Qui parliamo di un vaccino che è facilmente deteriorabile perché è un vaccino RNA e necessita della catena del freddo, ma non del frigorifero – ha spiegato Andrea Crisanti, direttore del dipartimento di Medicina molecolare dell’Università di Padova. – Qui parliamo di una temperatura di -80 gradi e creare una distribuzione a -80 gradi è una sfida. Non solo: necessita di almeno due immunizzazioni, quindi con un milione di dosi si vaccinano 500 mila persone con un impatto minimo sull’epidemia».
Secondo Crisanti l’unico modo per portare in Italia il vaccino e distribuirlo in sicurezza è creare una catena a freddo con camion che trasportino a -80 gradi e posti dove mantenerlo a -80 gradi.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: AGI
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