
Quest’anno la società è pronta a consegnare 20 milioni di dosi negli Stati Uniti. L’anno prossimo ne arriveranno fra 500 milioni e un miliardo anche nel resto del mondo. Potranno essere trasportate a temperature di frigo: 2-8 gradi
L’immunologo Fauci lo aveva anticipato (leggi qui) ed ora è arrivata la conferma ufficiale. Dopo l’annuncio clamoroso, solo una settimana fa dell’efficacia al 90% di quello formulato da Pfizer e BioNtech, ora anche il vaccino contro il Coronavirus della biotech americana Moderna ha un’efficacia molto alta: 94,5%. Si tratta di una notizia che fa ben sperare e superiore a qualsiasi aspettativa dato che la percentuale minima di efficacia richiesta era infatti del 50%.
Moderna aveva completato lo scorso 22 ottobre l’arruolamento dei 30.000 volontari negli Usa per la fase 3. Lo studio è stato progettato insieme alla Food and drug administration americana e ha compreso anche persone ad alto rischio di avere forme gravi di Covid, come anziani con più di 65 anni o persone sotto quella fascia d’età ma con malattie croniche (diabete, obesità, malattie cardiache). Fra loro, si sono ammalati in 95, 90 nel gruppo che aveva avuto il placebo e 5 in quello dei vaccinati. Altra cosa importante, il vaccino somministrato non ha avuto nei pazienti effetti collaterali, al massimo qualche grado di febbre, un po’ di stanchezza e l’indolenzimento nel punto dell’iniezione.
I vaccini di Pfizer e Moderna usano entrambi il metodo dell’Rna messaggero: nell’organismo viene iniettato un gene sintetico che entra nelle nostre cellule e ordina loro di produrre la spike, la punta della corona del coronavirus che stimola il nostro sistema immunitario. Ma mentre Pfizer dovrà trasportare le sue fiale a meno 80 gradi, pena la degradazione del gene sintetico (approfondisci qui), Moderna ha annunciato di aver messo a punto una tecnica che consente al vaccino di mantenersi a temperatura di frigo (2-8 gradi) per 30 giorni e a meno 20 gradi per 6 mesi. Una volta tolto dal frigo per essere somministrato, può restare a temperatura ambiente per 12 ore. «Riteniamo che i nostri investimenti nella tecnologia di consegna dell’mRNA e nello sviluppo del processo di produzione – ha spiegato Juan Andres, Chief Technical Operations e Quality Officer al Moderna – ci consentiranno di immagazzinare e spedire il nostro vaccino candidato COVID-19 alle temperature che si trovano comunemente nei congelatori e nei frigoriferi farmaceutici prontamente disponibili». Esattamente come il suo collega però ha bisogno di una seconda dose quattro settimane dopo la prima (per Pfizer la distanza è di tre settimane).
Si conferma così quanto previsto dai virologi ed esperti del settore: la disponibilità di due vaccini per fermare la corsa del Covid entro l’anno. I primi 20 milioni di dosi prodotte entro il 2020 saranno destinati al mercato americano. Nel 2021 sono attese altre dosi, comprese fra 500 milioni e un miliardo, per il mercato globale. Il prezzo del vaccino, 25 dollari secondo notizie di stampa, includerà probabilmente anche una quota di profitto.
di: Maria Lucia PANUCCI
FOTO: EPA
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